Esiste una mitologia antica, volutamente nascosta, una documentazione che narra le storie e i miti del popolo alieno, che per quanto erratamente si pensi siano recenti, al contrario la loro storia risale a molti secoli prima della nostra esistenza. Esistono, nelle varie storie di mitologia, specialmente in quella babilonese e sumera, racconti in cui si narrano storie di esseri scesi sulla terra e provenienti dal cielo, per aiutare il popolo ad evolversi e a progredire.
Si è sempre pensato che questi esseri scesi dal cielo fossero Divinità, esseri quindi spirituali, ma la verità è ben diversa, ciò che loro intendevano come esseri celesti, sono quelli che oggi noi comunemente chiamiamo Ufo, alieni, extraterrestri o Grigi, e che tentiamo invano di confinarli in un mondo utopistico, in una terra situata chissà dove, in un universo parallelo, in una terra fantastica fatta di tecnologia e esseri intelligenti ma senza anima.
Se da un lato questa bella teoria ci fa sentire protetti da una qualsivoglia forma di vita recente, che vivere a miglia miglia da noi e, a parte casi eccezionali, non può entrare in contatto con noi, dall’altro bisogna pensare a fatti inspiegabili che nella storia archeologi e studiosi non hanno saputo dare una risposta. Si pensi ad esempio alle molte raffigurazioni antiche che sembrano riprodurre moderne creature rivestite da una sorta di tuta spaziale; ora ci potrebbero essere due spiegazioni plausibili: l’uomo primitivo disegnava per due ragioni, quello di esorcizzare le sue paure e quello di esprimere i fatti che osservava e quindi di raccontarli come egli li vedeva.
Nel primo caso potremmo, quindi affermare che si trattava di una forma di sfogo, l’uomo primitivo disegnava su pietra, e dava forme alle sue paure, in modo tale da scacciarle. Nel secondo caso invece l’uomo primitivo riportava quello che vedeva, o quello che per lui era ciò che vedeva, una rappresentazione, si della realtà, ma distorta dalla sua cultura e dal sentimento religioso.
Partendo da questo presupposto, le figure anomale rinvenute in svariate località della Terra non possono essere attribuite a semplici fantasie, perchè fin troppo simili tra loro e di certo l’enorme distanza che divideva “gli artisti” non favoriva certo uno scambio di idee sui modelli da raffigurare. Rimane quindi la domanda: cosa rappresentavano?