Come dicevamo il concetto di licantropia è sopravvissuto per secoli nelle più disparate civiltà ed arrivato fino ai giorni nostri. Chi vi ha assistito oppure dice di esserne stato oggetto non sa spiegare come possa succede, ma comunque avvenga è una credenza che dà i natali alle due più malefiche creature della notte: il lupo mannaro e i vampiri.
Abbiamo parlato di Kaigh, lo studioso che vide i due ragazzi trasformarsi in sciacalli. Potremmo ritenere che il suo sia il parto di una fervida immaginazione, dovuta magari a qualche strano processo mentale, ma non è l’unico ad aver parlato di ciò, ad aver assistito a simili trasformazioni.
Anche nei tempi moderni persone riferirono di essere stati testimoni oculari di trasformazioni animalesche. Nella rivista inglese Cornhill Magazine un ufficiale britannico di guarnigione in un angolo sperduto della Nigeria nel 1918 scrisse di avervi assistito personalmente.
Tra i nigeriani era diffuso il pensiero che certe persone potesero trasformarsi in animali grazie alla protezione delle tenebre. Al tenente succedeva che tutte le notti una “iena” andasse a mangiarsi le sue pecore, così una notte rimase alzato per poterla acciuffare. Quando la iena arrivò per mangiarsi la capra lui fece fuoco e riuscì a colpirla.
Non tanto da ucciderla e l’animale riscì, nonostante fosse ferito a scappare. Poco dopo nella foresta dei tamburi cominciarono a rullare. Il suono arrivava da un villaggio vicino. Nell’aria cominciarono anche a sentirsi urla di morte. All’alba il tenente prese il cammino seguendo le tracce di sangue della iena che lo portarono ad un ruscello.
Lì le impronte di iena si trasformavano in impronte umane che il tenente seguì perchè sempre macchiate di sangue. Arrivò al villaggio. Qui seppe che un eminente uomo del villaggio era deceduto per morte violenta, nessuno però gli permise di vedere il corpo, nè gli diede alcuna altra spiegazione. (continua)