La scorsa settimana abbiamo ripreso a parlare delle rune magiche e più specificatemene del potere e della conoscenza che possiamo trarre da loro durante le meditazioni. Sappiamo che seguendo il percorso e la saggezza delle rune possiamo anche noi intraprendere un viaggio interiore verso la conoscenza di noi Stessi; piene di insidie, sì, ma con un grande potenziale.
Oggi vedremo insieme la prima parte della meditazione della runa Inguz, runa della famiglia, colei che rappresentata il calderone, tutto ciò che è dentro. Come consiglio sempre se avete possibilità registrate la meditazione in audio in modo tale da ottenere una vera e propria voce guidata durante la meditazione.
Vi trovate alla periferia di un piccolo villaggio agricolo. Quello che vedete sono delle piccole capanne tra i campi fangosi. Il vento freddo di primavera è tagliante. Il semi della terra non sono ancora germogliati e la terra è di un marrone scuro.
Guardate poco più in là del villaggio, c’è un corteo di cavalli e carri che si avvicina. Il Sole alto nel cielo fa brillare la criniera d’oro del primo cavallo, lo stallone è marrone e galoppa davanti a tutti gli altri. Dietro di sé il carro lascia una lieve increspatura di piste verdi nel lungo terreno fangoso. Il potere della Dea è nascosto all’interno di quel carro, e si lascia indietro la nuova vita della terra.
La gente incomincia ad affollarsi intorno a voi, curiosa ed attirata dal carro pieno di vita della Dea e del suo consorte; il popolo è contento che i loro campi porteranno frutti e cibo in abbondanza nel prossimo raccolto.
Il Dio Ing porta il suo stallone al centro del paese, ed il carro pieno di vita, dove risiede la Dea lo segue a ruota. Inizia la celebrazione, come andrà?
Continua…