Ogni civiltà ha sempre avuto un luogo preciso in cui praticavano i loro culti, santuari, templi o chiese che fossero per ogni civiltà ne è sempre esistitito uno.
Quelli di cui parleremo oggi è il santuario in cui i Celti praticavano i loro culti, luoghi che veniva chiamati NEMETON.
Questa parola, deriva da una parola gallica deriva da Nemos antica parola celtica che significa “cielo” e che rappresentava appunto lo spazio sacro generalmente posizionato all’aperto mai al chiuso, nel mezzo di un bosco sacro, di una foresta, ma poteva essere anche un’isola al centro del mare o una sorgente e comunque luogo in cui i Druidi , le forze della natura e gli dei si incontravano pratica culti , cerimonie e rituali .
Tra le funzioni dei Nemeton si mescolavano diversi elementi, la cultura, il sacro ma anche la politica come ad esempio il “Drunementon” assemblea plenaria a scopo politico, possiamo quindi affermare che i Nemeton erano una sorta di aggregazioni politico culturali.
Sembra che in svariate civiltà fossero presenti i Boschi Sacri, gli Etruschi con il loro bosco sacro per la loro divinità Veltha o Veltune, Dea protettrice e padrona della città di Vatluna o Volturara, e anche nel periodo di Cesare nella Selva dei Carnuti l’ingresso era riservato ai componenti della casta druidica ma torniamo ancora più indietro sembra che addirittura nella preistoria le civiltà la vegetazione fosse testimone di culti millenari.
Il Nemus pià conosciuto era quello di Diana ad Aricia il suo guardiano era chiamato Rex Nemorensis e cioè Re del Bosco Sacro, questo sacerdote divenuto Rex (Re) veniva sostituito solo a seguito di un combattimento che doveva necessariamente terminare con la morte di uno dei due contendenti, chi sopravviveva avrebbe occupato la carica di Re.
Il più conosciuto Nemeton presente in Italia sembra quello della Grande Madre di Milano rappresentato dalla Stella a 8 punte anche emblema dei Re Magi.