Luoghi infestati di ogni tipologia caratterizzano l’Italia. Il Lazio non fa eccezione, soprattutto se prendiamo in considerazione alcune strutture molto antiche e disperse nelle campagne della regione.
I luoghi infestati più interessanti del Lazio
Quando parliamo di luoghi infestati, non sempre ci riferiamo a costruzioni ancora visitabili e intatte. Per quanto riguarda il Lazio, forse le più spaventose le incontriamo immerse nella natura, talvolta diroccate.
Inutile dire che in questi casi c’entrano sempre amori non corrisposti, uccisioni o suicidi struggenti. Vogliamo iniziare a raccontarvi dei luoghi infestati nel Lazio partendo dal Castello di Vicalvi, nel frusinate. Parliamo di una costruzione longobarda risalente al decimo secolo, che si racconta sia infestata dalla presenza di Alejandra Maddaloni, vissuta al suo interno tra il 1100 e il 1200.
Si sa molto poco di lei e gran parte delle informazioni è legata ai racconti popolari, dato che non viene citata in documenti storici. La donna, da quel che è stato possibile ricostruire, era la moglie del Castellano dell’epoca e amava intrattenersi con ospiti di sesso maschile quando il marito era in guerra. Prediligeva ragazzi giovani che, purtroppo, dopo una notte sparivano misteriosamente. Fu lo stesso marito a rinvenire i cadaveri mutilati da un servo fedele di Alejandra. La donna non ebbe scampo: venne incatenata e murata viva dentro una torre.
Tra i luoghi infestati del Lazio, Castello di Vicalvi è uno dei più interessanti, perché spesso è ancora oggetto di indagini. Soprattutto perché sembra essere stato scelto negli anni come luogo prediletto proprio per suicidarsi. In diversi raccontano di aver visto la figura di una donna dai capelli lunghi.
Sempre amore e sangue nelle storie
Anche Galeria Antica deve essere citata tra i luoghi infestati più interessanti di questa regione, soprattutto perché parliamo praticamente di una città fantasma, abbandonata e attualmente immersa nel verde. Anche in questo caso possiamo parlare solo di rovine e di un fantasma che le abiterebbe.
La cosa scioccante è che, per una volta, si tratterebbe di una persona dolce, rimasta intrappolata nella dimensione terrena dopo aver perso l’amore della sua vita. L’uomo, sul suo cavallo, si manifesterebbe principalmente durante le piene invernali del fiume Arrone, cantando e suonando per la sua bella. Per quanto i rumori e determinati suoni potrebbero essere spiegati dalla natura circostante, c’è chi parla di aver sentito lamenti e rumore di zoccoli.
Infine, ma non per importanza, dobbiamo inserire tra i luoghi infestati del Lazio anche il Lago Albano, dove si sussurra che girino ancora i fantasmi di un violento assassino e di una strega che si gettò nelle sue acque prima di essere bruciata sul rogo. La storia popolare vuole che la donna inciti le persone a buttarsi nel lago.