Nello scorso post abbiamo parlato della divinazione per mezzo di un uovo, oggi parleremo della litomanzia. La litomanzia è la divinazione che veniva eseguita, in tempi antichissimi, dai popoli, perlopiù africani, mediante l’osservazione della forma e dell’aspetto delle pietre, senza però il loro lancio.
In tutti i tempi alcune pietre sono state considerate magiche e dotate di particolari poteri divinatori, la loro forma, il loro colore e il loro aspetto, secondo gli antichi stregoni, celava un suo perché, un perché che poteva essere interpretato, e che se letto adeguatamente poteva svelare il futuro.
Una pietra che veniva considerata con alte proprietà magiche, era l’ametista, la quale se accostata alla siderite o alla calamita, acquisterebbe il dono della parola e donerebbe sogni premonitori.
La litomanzia, nel corso dei secoli, si è adeguata ai popoli che la utilizzavano, quindi come potete ben immaginare, ha subito grandi cambiamenti nel suo utilizzo. Se prima infatti venivano lanciate delle comunissime pietre, e dalle loro forme venivano fatti i prognostici, adesso, si utilizzano le più svariate pietre preziose, colorate possibilmente.
Il metodo più comune per eseguire la litomanzia consiste nell’accendere una candela, e vedere attraverso la sua fiamma le pietre. Il colore della fiamma prende colori diversi a secondo dell’esisto.
I riflessi blu, verdi,e rossi sono considerati di buon augurio e, in particolare, i riflessi blu indicano buona fortuna, i verdi fanno ben sperare nella realizzazione di progetti, i rossi indicano felicità in amore. Ci sono, inoltre, anche riflessi meno fausti come quelli di colore giallo che indicano l’avvicinarsi di un periodo di tristezza e i neri che purtroppo sono presagio di sventura.