Il pane dei morti è una leggenda pugliese che veniva raccontata per intimare i più giovani a non sfidare mai gli spiriti dei defunti perchè possono essere vendicativi. Vediamo come...
Siamo finalmente giunti all’ultima parte delle leggenda pugliese intitolata “Il pane dei morti”. Una leggenda che da tanto di una storia dell’orrore ma che ci insegna che ogni cosa che otteniamo deve essere guadagnata con rispetto senza togliere nulla ad altri.
Il pane dei morti: leggenda pugliese, I PARTE
Il pane dei morti: leggenda pugliese, II PARTE
Il pane dei morti: leggenda pugliese, III PARTE
[..] “Quella sera stessa, dopo che gli ospiti e i servi se ne furono andati, ed egli era rimasto a guardare le due file di pani e di brocche, improvvisamente tutte le candele si spensero e si udì, nello stesso istante, scricchiolare il legno del soffitto, mentre le porte si aprirono di scatto. Ed ecco una lunga schiera di bambini entrare lentamente nella sala. Essi avanzavano tenendosi per mano. Indossavano vesti bianche e qualche fanciulla aveva una coroncina di violette sul capo. La cosa più terribile erano i loro occhi chiusi, con lunghe palpebre che ombreggiavano le guance: parevano tanti piccoli ciechi.
Il figlio del pastore contò e vide che i bambini erano cento. Il più grandicello disse in un soffio:
«Rendici il nostro pane!».
«Prendetelo pure!», disse il figlio del pastore tremando, «prendetelo pure. C’è un pane per ognuno di voi».
Ma i fanciulli scossero lentamente la bianca fronte e il più grandicello disse ancora:
«Questo non è il nostro pane e questa non è la nostra acqua. Il nostro pane era bagnato dalle lacrime delle nostre madri, e l’acqua delle brocche era mescolata con quelle lacrime. Non possiamo mangiare questo pane che non è bagnato di lacrime».
Il figlio del pastore, nella sua disperazione, chinò la fronte sul pane versando lacrime amare. Non appena le prime lacrime caddero sulla dura crosta dorata, il primo bambino aprì i suoi occhi, prese il pane dalla sua mano, lo ruppe e lo mangiò. Così, uno dopo l’altro, tutti i bambini gli si avvicinarono ed egli porgeva loro i pani, dopo averli bagnati con le sue lacrime. Poi tutte le mani gli tendevano la brocca affinché una delle sue lacrime cadesse nell’acqua. Infine egli chiese loro dove andassero ora. Essi esclamarono tutti insieme: «In Paradiso!».
L’indomani mattina, quando i servi entrarono nella sala, trovarono il loro padrone morto, nella sua poltrona. Le candele erano spente, i panini e le brocche erano scomparsi e l’uomo riposava in pace”.