Continuiamo il nostro viaggio nell’immenso mondo del karma concentrandoci sulla legge di gravità che noi, molto spesso, siamo soliti accostare alla fisica. Nella fisica la legge di gravità è quella legge secondo cui un corpo lanciato verso l’alto sia destinato a tornare subito verso il basso. Ma come si applica la legge di gravità al karma?
Il collegamento non è così complicato da comprendere: così come si spiega nella fisica, la legge di gravità nell’esoterismo implica che ogni nostra azione o pensiero crei delle condizioni che torneranno a noi. In questo specifico caso prende il nome di legge di causa e effetto o legge del karma. Abbiamo spiegato infatti di come il karma sia da intendere come un insieme di cause ed effetti tanto che siamo arrivati a elencare anche le differenze, sottolineate da alcuni, tra karma positivo (insieme di azioni positive) e karma negativo che, come facilmente intuibile, scaturisce da azioni non proprio benevole portate a termine dall’individuo.
La legge di gravità legata al karma non sempre viene ben compresa dall’uomo perché non sempre, nella vita, l’uomo si rende conto di essere l’unico e solo artefice del proprio destino. La cosa è facilmente spiegabile: non tutto quello che fa l’uomo quotidianamente, infatti, provoca un effetto così immediato da fare evidenziare un collegamento certo con la causa che lo ha scaturito. Molto spesso dunque l’uomo cerca di trovare la causa dei suoi mali in qualcosa di esterno a lui e non dentro di lui arrivando fino a pensare che, dietro a tutte le sofferenze che razionalmente non riesce a spiegarsi, ci sia solo e soltanto Dio.
Foto | Thinkstock