Il libretto che E.E. Lewis scrisse sui fenomeni che avvenivano in casa Fox, dove le due sorelle Maggi e Kate, parlavano con lo spirito del venditore, arrivò nelle mani di un’altra delle sorelle, Leah, maggiore delle altre due. La donna, ormai trentacinquenne, viveva con la figlia a Rochester.
Il marito, il signor Fish, se l’era svignata lasciandola da sola a crescere la figlia, ma la donna era ingegnosa e si era adattata a lavorare dando lezioni di musica e riuscendo a conquistare una certa indipenza per sé e la figlia in un periodo in cui non era facile per una donna riuscire a cavarsela da sola. Era poi contrario al costume dell’epoca.
Comunque, venuta in possesso del libretto, Leah lo lesse e partì subito alla volta della casa di famiglia dove volle parlare, lontano da orecchie indiscrete, anche dei genitori, alle due sorelle minori. Così iniziò a portarle nei salotti della gente bene, dei ricchi, a fare sedute spiritiche e quant’altro.
Sulle orme delle sorelle Fox lo spiritismo si propagò come un’epidemia. Si calcola che cinque anni dopo le manifestazioni in casa Fox in America c’erano circa 30.000 medium, professioni e dilettanti. In seguito prese piede anche in Europa.
Negli anni Sessanta erano ormai milioni le persone che avevano accettato e condividevano il principio fondamentale dello spiritismo: lo spirito umano sopravvive alla morte e può comunicare con gli esseri viventi. Se all’inizio dello spiritismo il movimento fu giocoso e a volte anche un pò fraudolento negli effetti speciali, poi diventò un’appassionante religione.
Furono condotti esperimenti e studi che portarono a ritenere che molti medium potevano veramente mettersi in contatto con le persone morte e parlare con loro. Abramo Lincoln non era uno spiritismo, ma sua moglie Mary Todd sì. Anche la regina Vittoria ne fu attratta e la popolare scrittrice Harriet Beecher Stowe era una spiristista. Si dice che fossero stati gli stessi spiriti ad aiutarla nella stesura del romanzo “La capanna dello zio Tom“. che contribuì a fomentare la guerra Civile.