La storia di Dracula, grazie soprattutto alla stampa, che andava diffondendosi, i racconti delle terribili azioni del sovrano vennero raccontate mentre era ancora in vita, ma soprattutto appena dopo la sua morte. Era il soggetto preferito di opuscoli e libelli che circolavano tra le classi colte.
Uno soprattutto può essere ritenuto il capostipite di una certa narrativa dell’orrore. Si intitolava “La storia sconvolgente di un MOSTRO e di un FORSENNATO chiamato Dracula, che commise azioni barbare come uccidere gli uomini infilzandoli su pali, facendoli a pezzi come cavoli, cuocendo vivi madri e figli e costringendo uomi al cannibalismo”.
Il pubblico sembrava gradire i macabri racconti, tanto che le tirature erano alte. Si potrebbe persino ritenere Dracula la prima celebrità internazionale creata dai “mass media”, ma nonostante i suoi misfatti Vlad rimane nella tradizione rumena come un eroe per aver respinto gli invasori.
Le pubblicazioni tedesche si sono però sempre più concentrate sui suoi comportamenti raccapriccianti, aveva fatto massacrare i Transivlani tedeschi, ama anche i russi ne narrarono le azioni spaventose. Anche papa Pio II ne parlò dopo averlo incontrato in Ungheria.
Una delle sue più famose atrocità narrate si riferisce ad un fatto accaduto nel 1459 a Brasov dove Dracula aveva avuto una disputa con i mercanti della regione. La mattina del due aprile le truppe raggrupparono gli abitanti della città su un poggio, erano circa ventimila persone tra uomini donne e bambini, e li lasciarono lì mentre bruciavano tutte le loro case, poi furono tutti impalati. Il sangue e l’odore di morte erano dappertutto ma Dracula sembrava non provare alcun fastidio, tanto che pranzò in mezzo a quel massacro.
Tante sono state le sue orribili azioni. Non risparmiava nessuno e in seguito le leggende cominciarono a circolare dando vita alle storie di cui si narra oggi. Nel 1462 perse il trono e rimase in prigione per dodici anni. Fu poi liberato per combattere contro gli Ottomani e salì di nuovo al trono di Valacchia, ma poi morì. Ci sono varie versioni della sua morte: ucciso da “traditori” boiari, oppure catturato in battaglia e decapitato. Di certo si sa che la sua testa fu portata a Costantinopoli e infilzata su un palo.
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