Le prime informazioni che si hanno per quanto riguarda la storia di Babbo Natale in America risalgono al 1600 quando i “Puritani” resero illegale parlare di San Nicola e qualsiasi cosa lo ricordasse. Non si poteva accendere candele, scambiarsi doni e cantare le tipiche canzoni natalizie.
Fu l’arrivo degli olandesi a cambiare le cose. Questi immigrati portarono con loro un’altra leggenda, quella di Sinter Klaas con il classico scambio di doni fra le persone. Il primo Babbo Natale su riviste e giornali apparve alla verso la fine del 1700.
Piano piano il panciuto vecchietto entrava nella storia e nella tradizione americana tanto che nel 1804 la New York Historical Society scelse proprio San Nicola come luogo per la sua sede e santo patrono. Qualche anno dopo la sua storia venne inclusa in un libro che parlava di storia americana e gli scrittori iniziarono a raccontare delle sue gesta.
Lo descrissero in vari modi: all’inizio sembra fosse a cavallo, poi a bordo di un vagone. William Gilley fu il primo a vestirlo di pelliccia e farlo girare su una slitta trainata da una sola renna nella sua poesia “Santeclaus”. poi fu il turno di Clement Clarke Moore, un dentista che scrisse il racconto conosciuto come “La notte prima di Natale”.
In questo racconto Santa Clause è raffigurato come un elfo piccolo su una slitta trainata da otto renne cui nomi sono utilizzati ancora oggi, tranne due che poi sono state rinominate. Con il tempo ci sono stati altri scritti, altre caratterizzazioni del personaggio, ma è solo nel 1920 che viene standardizzata l’immagine del vecchio barbuto sovrappeso che indossa la tuta rossa bordata di pelo bianco.
Ed infine a creare il mito del personaggio come lo conosciamo è la Coca Cola nel 1931 che lo ritrae in tanti disegni per la campagna pubblicitaria di quell’anno. è Haddin Sundblom ad avere l’idea e la campagna è stata utilizzata fino al 1964. (fonte: thehistoryofchristmas)
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