Scopriamo di seguito la preghiera di Scipione l’Africano che il condottiero romano, pronto a salpare per l’Africa, per lo scontro decisivo con Annibale, recitò a gran voce:
O Dei e Dee,
che i mari e le terre abitate,
vi prego e scongiuro, deh,
quello, che sotto il mio imperio si è compiuto,
si compie e si compirà, quello per me,
per il popolo e per la plebe romana,
per i socii e per la nazione latina
e per quelli che in terra, in mare e sui fiumi
seguono il mio esempio,
i miei ordini e i miei auspici,
abbia buon esito;
e tutto quello voi bene aiutate,
con buoni incrementi accrescete;
e salvi ed incolumi, vincitori,
dopo avere vinto i nemici, adorni di spoglie,
carichi di preda e trionfanti meco reduci riportate in patria;
concedeteci di punire gli avversari ed i nemici;
e quello, che il popolo cartaginese
ha cercato di fare contro la nostra città,
date a me ed al popolo romano
la facoltà di fare contro la città cartaginese,
così da dare un esempio.
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