Gli aborigeni americani facevano largo uso della magia e gli sciamani esercitavano un enorme potere su tutte le tribù. Per alcune di queste gli spiriti malvagi potevano essere invocati per cadere sui nemici terribili maledizioni.
La magia utilizzata per procurarsi personali e particolari vantaggi come ad esempio divetare ricchi, avere successo in amore o vincere al superenalotto, soddisfare ambizioni od ottenere vendette viene ascritta nella “bassa magia”.
Ed è questa che il capo algonchino utilizzò quando una giovane e affascinante ragazza francese non solo lo rifiutò, ma lo prese anche in giro.
Il capo indiano, si era invaghito della bella fanciulla del villaggio di Kaskaskia, sulla frontiera, in Illinois e dopo aver raccimolato un bel bottino, si presentò con splendidi doni per chiedere la sua mano. La ragazza non ne volle sapere, lo rifiutò e prese in giro, ma lui cercò di insistere non capendo per quale motivo veniva rifiutato. Aumentò quindi l’offerta, pensado fosse quello il problema.
Quando però comprese che il problema era lui si offese a morte e davanti alle persone raccoltesi ad osservare la scena fece fare al suo cavallo un giro su se stesso recitando delle parole: “possa lo sporco luogo in cui sorge la vostra chiesa essere distrutto, possano le vostre case e fattorie andare in rovina, possano i vostri morti essere strappati dalle tombe e possa la vostra terra diventare un luogo buono per i pesci!”, gridò rabbioso.
Qualcuno gli tirò un sasso ferendolo alla fronte, ma lui non si scompose e fece compiere al suo cavallo un altro giro prima di andarsene al galoppo. Risero tutti della sua maledizione.
Sessantadue anni dopo il Mississippi straripò. Un’inondazione violenta distrusse il villaggio. La chiesa, i raccolti, le fattorie, furono spazzate via. Il cimitero fu devastato, i morti scoperti e trasportati a valle nelle loro bare. La corrente scavò un nuovo letto di fiume e il paese rimase sommerso per sempre.
Qualcuno allora si ricordò della maledizione del capo algonchino. Molti studiosi dell’occultismo considerano questo disastro la dimostrazione dei poteri dell’indiano.