Sembra che gli ipotetici ingressi per accedere ad Agarthi fossero :
Deserto del Gobi, MongoliaPolo NordPolo SudPiramide di Giza, EgittoMonte Epomeo, isola d’Ischia, ItaliaIsola di Pasqua
|
Anche antichi monaci tibetani, gli Indiani d’America, alcune popolazioni aborigene africane particolar modo in Mali e Nigeria, gli antichi Scandinavi, i Sumeri, alcune popolazioni Maya del centro America e molti altri popoli antichi narravano di una misteriosa , potente ed occulta civiltà sotterranea comunemente chiamata “Agartha”, in grado di sfruttare in parte alcune cavità sotterranee naturali del sottosuolo , ed in parte cavità artificiali appositamente costruite con tecnologie molto avanzate e destinate ad ospitare città e popoli non solo umani ma anche da altre razze differenti dalla nostra. Sembra inoltre che fossero presenti fonti di energia naturale e artificiale in grado di far vivere molto a lungo gli abitanti, sviluppando in ognuno degli abitanti capacità mai viste prima.
Tanti furono gli scritti che parlavano di Agarti, una delle prime fu “ The Smokey God or A Voyage to the Inner World” scritto nel 1908 da Willis George Emerson, che utilizza l’autobiografia di un marinaio norvegese che navigò all’interno della Terra utilizzando un’apertura presso il Polo Nord. Per due anni sarebbe vissuto con gli abitanti di questo regno il cui mondo sarebbe illuminato da un “Sole centrale fumoso”.
Vi riporto inoltre altri riferimenti agli scrittori che si occuparono di e scrissero di Agarthi
Bernard, Raymond W.- Agharta – The Subterranean World, Fieldcrest Publishing / Carol Publishing Group,
Dickhoff, Robert Ernst – Agharta
Emerson, Willis George – Il Dio fumoso o il viaggio nella Terra Cava (The Smokey God or A Voyage to the Inner World, Forbes & Company, Chicago – (testo originale inglese)
Guénon, René – Il re del mondo, Librairie Gallimard, Parigi – Ed. italiana Adelphi
MacEllan Alec – Da Atlantide a Shamballah – Pocket Piemme
Trombini, Davide – L’Iniziato di Agarthi, Il Filo