Sant’Antonio da Padova non è l’unico santo ad aver fatto simili dichiarazioni. Anche San Severino di Ravenna, San Clemente di Roma e Sant’ Ambrogio a Milano, hanno avuto esperienze di viaggi dell’anima fuori dal corpo. Una piuttosto curiosa è quella raccontata da Sant’Alfonso Liguori che svenne dopo la celebrazione di una messa e rimase inconscio per ben ventiquattro ore.
Al suo risveglio raccontò d’aver assistito alla morte del papa, Clemente XIV a Roma. La notizia del decesso del papa e dell’ora in cui era avvenuto il decesso fu confermata tempo dopo da un messo pontificio e i presenti al capezzale del Papa dissero di averlo visto tra chi vagava nelle stanze del morente.
Com’era possibile? Nella chiesa, ma anche nelle comunità agricole europee era ben radicata la credenza che mentre il corpo dormiva beato in un letto l’anima vagasse liberamente. Questa diede vita all’idea del “doppio” persistette nelle tradizioni popolari fino al 1800 quando poi cominciò ad essere di interesse generalizzato e divenne base dello “spiritismo”.
Alla base di questo movimento c’è la credenza che gli spiriti immortali, usciti dai corpi dopo il loro decesso, siano entità dotate di poteri particolari e si evolvano nella perfezione spirituale in un mondo differente e sarebbe in grado di comunicare con i medium.
Questi spiriti, secondo altre religioni, dopo aver lasciato il corpo deceduto ne andrebbero a trovare un altro per continuare il loro cammino di conoscenza. Il ciclo continuo della reincarnazione finirebbe nel momento in cui l’anima, arrivata al massimo livello avrebbe raggiunto la serenità totale.
I viaggi extracorporei vengono fatti quando il corpo è vivo, in genere dorme, oppure è sveglio e lasciato, tra virgolette, in un posto sicuro. Invece il viaggio dopo la morte può essere finalizzato alla ricerca di un nuovo corpo in cui dimorare per la lunghezza di una vita. Come si diceva lo spirito può anche prendersi una “pausa” tra una vita e l’altra e girovagare qui e là… l’idea non è per niente male, non credete?
Franca Montis 23 Marzo 2010 il 10:49
ho di frequente esperienze personali di questo tipo e avrei piacere di parlarne con un esperto per avere dei consigli, grazie
Marina 23 Marzo 2010 il 18:12
Ciao Franca, grazie di avermi scritto. Questo è un argomento che mi sta molto a cuore, qualcosa in cui credo fin da quando ero piccolissima. Non sono un’esperta, ma un’appassionata e ho letto parecchi libri sull’argomento, se vuoi posso consigliartene qualcuno, fammi sapere, marina