In terra Russa è stata scoperta una base simile alla misteriosa Area 51. Secondo numerosi teorie, all’interno della base custodite e nascoste le prove dell’esistenza degli alieni.
La base fu fondata il 13 maggio 1946, e si trova nell’Oblast’ di Astrachan’, tra Volgograd e Astrachan’. Il suo nome è Kapustin Yar ed è ancor oggi operativa, e fu progettata al fine sperimentare il lancio di razzi sul finire del secondo conflitto mondiale.
Passati solamente alcuni anni, divenne un cosmodromo a causa di un episodio simile a Roswell del 1947. Difatti, solamente un anno dopo, nelle vicinanze delle base si verificò un “UFO crash” il 19 giugno del 1948.
Quella notte i radars di Kapustin Yar captarono degli oggetti anomali, cosicché dei velivoli decisero di verificare di cosa si trattasse, ed una volta arrivati nei pressi dell’oggetto non identificato, i piloti restarono del tutto senza parole, guardando un enorme sigaro volante di color argento che impediva loro quasi di vedersi intorno … ovviamente ad un pilota fu dato l’ordine di abbatterlo, e così fece.
L’UFO fu poi trasportato nell’impianto di stoccaggio sotterraneo di Kapustin Yar, per analisi e al suo interno trovarono dei corpi esanimi di esseri alieni.
Successivamente ci furono molti avvistamenti in quella zona ed anche numerosi avvenimenti insoliti, con tanto di testimonianze sia militari che civili.
Pensate solamente che la base di Kasputin Yar, ha una dimensione simile a quella del Lussemburgo, ed è conosciuta dagli studiosi ufologi.
Il racconto dell’ufologo Serghej Mihailovic Kolmogorov:
Quattro anni fa nello spazio aereo al di sopra stagno venne notato un oggetto dalla forma insolita. Si trattava di una strana costruzione, alta, di forma cilindrica, dalle notevoli dimensioni e di colore argento opaco. Dopo aver calcolato la distanza dalla superficie terrestre, giungemmo alla conclusione che aveva un diametro di alcune decine di metri. Dal fondo sino alla superficie dello stagno, l’acqua era penetrata da un fascio uniforme di luce accecante che non si disperdeva. Cinque o sei fari mobili, disposti a forma di cerchio, battevano sia la terra che la superficie dello stagno. Era evidente che “loro” stessero cercando qualcosa.
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