Le teorie di John William Dunne affascinarono come diceva mo lo scrittore J.B. Priestley che descrisse il suo libro come “uno dei più affascinanti e singolari libri della sua epoca”. Altri lo giudicarono un insieme di sciocchezze, un confuso guazzabuglio di filosofia e scienze dove le domande che vi venivano poste avevano ottenuto risposte dai fisici già da tempo.
Newton ed Eistein per l’appunto avevano già dichiarato che secondo loro non era necessario che il tempo scorresse in un’unica direzione. I problemi della fisica rimanevano invariati anche se si prendeva in considerazione uno scorrere del tempo all’inverso ed Einstein dimostrò che il tempo era un concetto ben relativo.
Bastava prendere una persona che fosse ferma e un’altra che si muoveva ad alta velocità per rendere possibile il vedere un evento procedere conordine diverso. Il grande scienziato ne tradusse il concetto in parole scrivendo alla sorella di un amico deceduto.
“Michele ha lasciato questo strano mondo prima di me”, scriveva Einstein “ma questo non ha importanza. Per noi fisici convinti, la distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione, per quanto ostinata”. Enunciando la sua teoria John William Dunne poneva l’accento su un problema che nessuno aveva ancora mai risolto: La questione tra ineluttabilità del destino e libero arbitrio.
Se le persone potevano prevedere il futuro allora questo non era alterabile e il destino di tutti già segnato, predeterminato non dalla persona stessa, bensì da qualcun’altro. Quindi le sciagure erano destinate a compiersi? E chi ne era coinvolto non avrebbe potuto far nulla per scamparla?
Molti veggenti affermano di ricevere “profezie pure” ciò profezie portate loro dalle parole di Dio quindi sarebbero legate alla religione e alla fede. Secondo questa idea qualunque cosa fatta per evitare queste predizioni sarebbe andare contro la volontà di Dio stesso e quindi rappresenterebbe una trasgressione. Fin dal tempo dei Babilonesi… (continua)
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