Dunne era un soldato inglese in convalescenza sulla riviera italiana a causa delle ferite che aveva riportato durante la guerra dei Boeri in SudAfrica. Era il 1901 e una notte l’uomo sognò di essere tornato nel continente africano e di incontrare tre uomini.
Li trovò in una polverosa città del Sudan dove i tre esploratori erano approdati, sfiniti e laceri. La mattina seguente il soldato leggendo il giornale trovò la perfetta descrizione dei tre inviati di un giornale britannico che erano arrivati a Kartoum in condizioni di salute pessime a causa del lungo viaggio.
Erano esattamente come lui li aveva visti e l’articolo riportava fedelmente ciò che lui aveva visto durante il suo sogno. A questi sogni ne seguirono altri come quello di un’eruzione vulcanica che distruggeva una città, una fabbrica di plastica distrutta da un incendio, ma non solo.
Dunne era convinto di non essere il solo ad avere quel tipo di abilità e che molte altre persone facessero sogni profetici, ma che al contrario di lui al risveglio non li ricordavano. Fece una brillante carriera in aeronautica e progettò il primo aereo militare inglese. Provò anche ad influenzare e registrare i suoi sogni e nel 1927 scrisse un libro.
Si intitolava “An experiment with time” e nelle sue pagine sosteneva che i sogni sono una mesclanza di passato e futuro utilizzabili per prevedere gli accadimenti se uno ha la pazienza di registrarli ed analizzarli. Secondo lui il tempo era multidimensionale e gli eventi esistono ancor prima che si verifichino.
Nei sogni, ancora secondo Dunne, le persone spezzano l’abitudine di vedere il passato, il presente e il futuro come un flusso che va in una sola direzione e possono spaziare muovendosi a piacimento, svincolati da leggi. In molti apprezzarono il suo libro, tra cui lo scrittore inglese J.B. Priesley, ma anche Einstein… (continua)