Un tempo la Natura per l’uomo era la propria casa, la casa in cui poteva sentirsi protetto, dove poteva trovare rifugio e cibo; in tempi antichi l’uomo venerava la Natura come il proprio tempio sacro, come una Dea a cui essere devoti. Ad essa ha dedicato inni, canti, lodi e poesie; oggi vedremo un bellissimo inno dedicato alla Natura.
“Natura genitrice, antica e divina madre, tua è l’arte; celeste, abbondante, venerabile Regina, riconosciuta in ogni parte del tuo dominio; indomita, che tutto domi, luce sempre splendente, che tutto governi, onorata e supremamente luminosa. Immortale, nata per prima e tuttavia sempre la stessa, notturna, stellata, splendente, dama gloriosa. Le tracce silenziose dei tuoi piedi in cerchio da te vengono lasciate con forza inesauribile.
Puro ornamento di tutti i divini poteri, finito ed infinito ugualmente tu risplendi; per tutte le cose comune ed in tutte le cose conosciuta, tuttavia ineffabile e sola. Senza padre per la tua meravigliosa forma, tu stessa sei il padre da cui è giunta la tua essenza. Onnifiorente anima che unisce, governatrice e capo di questo possente tutto. Datrice di vita, che tutto sostiene, dai vari nomi e famosa per dominare la grazia e la bellezza.
Giustizia, suprema nella forza, alla cui influenza generale le acque delle profondità incessantemente obbediscono; eterea, terrestre, graziosa con i pii, dolce con i buoni ma amara per i cattivi; dispensatrice di ogni bontà, generosa, divina, tuo è un ricco incremento di nutrimento; padre di tutto, grande nutrice e madre gentile, abbondante, benedetta, mente onnispermatica; matura, impetuosa, dai cui fertili semi e dalla cui mano modellatrice nasce questo mutevole paesaggio; potente madre di tutto, invisibile ad occhi mortali, eterna, che dà impulso, regina massimamente sagace; da te proviene il mondo, le cui parti fluiscono rapide come fiumi che discendono veloci senza tregua nei loro letti eterni, il cui fermo corso turbina con forza inarrestabile e senza pari.
Troneggiante dal tuo carro circolare, le tue mani possenti trattengono e dirigono le redini del più vasto commando. Varia è a tua essenza, onorata, la migliore giudicatrice, prova finale e termine. Intrepida, fatale, dama che tutto sottomette, eterna, Parca, fiamma vivente, immortale, generosa, il mondo è tuo e tue sono tutte le cose, architetto divino. O benedetta Dea, odi la preghiera del tuo supplice e prenditi cura costante della mia vita futura; donami stagioni di abbondanza e sufficiente ricchezza e corona i miei giorni con pace e salute durevoli.”