Gli Inni Orfici son un libro di culto realizzato nel I o II secolo d.C.‚ in Asia Minore‚ da un gruppo di adepti di Dionisio.
Gli Inni in totale sono 87, ciascuno dedicato a una divinità ed accompagnato da un delizioso profumo. I fedeli del culto pregano il Cielo o la Morte, nel mentre viene diffuso il profumo d’incenso, invece durante la preghiera della Notte, il profumo di torce, mentre pregano Zeus, quello di storace e durante la preghiera a Posidone, quello di mirra.
Il primo Inno è quello al SOle, e seguirà poi quello a Proteo.
Inno orfico a Sole
Ascolta, beato, tu che hai l’eterno occhio che tutto vede,
Titano di luce d’oro, Iperione, luce del cielo,
da te stesso generato, instancabile, dolce vista dei viventi,
a destra genitore dell’aurora, a sinistra della notte,
che temperi le stagioni, danzando con piedi di quadrupede,
buon corridore, sibilante, fiammeggiante, splendente, auriga,
che dirigi il cammino con i giri del rombo infinito,
per i pii guida di cose belle, violento con gli empi,
dalla lira d’oro, che trascini la corsa armoniosa del cosmo,
che indichi le azioni buone, fanciullo che nutri le stagioni,
signore del cosmo, suonatore di siringa, dalla corsa di fuoco, ti volgi in cerchio,
portatore di luce, dalle forme cangianti, portatore di vita, fecondo Paian,
sempre giovane, incontaminato, padre del tempo, Zeus immortale,
sereno, luminoso per tutti, del cosmo l’occhio che tutto circonda,
che ti spegni e ti accendi di bei raggi splendenti,
indicatore di rettitudine, che ami i rivi, padrone del cormo,
custode della lealtà, sempre supremo, per tutti d’aiuto,
occhio di rettitudine, luce di vita; o tu che spingi i cavalli,
che con la sferza sonora guidi la quadriga:
ascolta le parole, e agli iniziati mostra la via soave.
da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Inno orfico a Proteo
Invoco Proteo, che ha le chiavi del mare,
primigenio, che ha reso manifesti i principi di ogni natura
mutando la sacra materia secondo figure multiformi,
da tutti onorato, dai molti consigli, che conosce le cose che sono
e quante erano prima e quante saranno ancora in avvenire;
avendo infatti tutto, si trasforma, lui e nessun altro
degli immortali che hanno la sede nell’Olimpo nevoso
e il mare e la terra e volano nell’aria;
tutto infatti in Proteo la prima natura ha disposto.
Ma, padre, vieni ai celebranti con santi propositi
mandando un compimento di vita felice, buono nelle opere.
Da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciarelli