L’uomo è sempre stato affascinato dal fuoco, soprattutto dalle fiamme, fin da quando l’ha scoperto. Oltre a vincere l’oscurità e le tenebre per le tribù primitive era associato agli dei e danzandovi attorno gli indigeni pensavano di poter raggiungere gli spiriti invisibili.
L’associazione fu fatta a causa di Prometeo che, secondo la leggenda, lo rubò proprio agli Dei per darlo agli uomini, ma il furto della sacra fiamma gli costò molto.
A distanza di tutto questo tempo esistono ancora religioni che associano al fuoco l’idea del divino e utilizzano le candele nelle loro cerimonie: cristianesimo, induismo ed ebraismo.
La candela è simbolo di purificazione e sacrificio, oltre che di mutamento e il fuoco è stato a lungo uno strumento utilizzato nella pratica della magia.
Le candele vengono bruciate nei riti magici nei colori più diversi, abbinate a delle misteriose caratteristiche, affinché ai vivi vengano esauditi i più segreti desideri.
Le cerimonie a lume di candela sono molto semplici da realizzare e richiedono pochissima attrezzatura. Secondo la sacerdotessa wiccana Selena Fox, bisogna solo stare attenti a scegliere la candela del colore corrispondente a ciò che desideriamo ottenere.
Ad ogni colore poi è abbinata una frase che va ripetuta per cinque minuti mentre la candela brucia e prima che la fiamma si spenga si deve ringraziare per concludere il rito.
Il rito va celebrato in un luogo appartato dove le candele possano bruciare tranquillamente senza essere spente o rappresentare un pericolo.
La procedura in sé non è difficilissima: si apre recitando la formula “Candela sacra, fiamma sacra, la mia magia consacra“, per tre volte, poi si ripete per cinque minuti la frase abbinata al colore e infine si conclude ringraziando.
I mistici affermano che il potere magico delle candele è più forte se vengono fatte bruciare durante il plenilunio e molti prima di iniziare il rito si purificano facendo il bagno e bruciando incenso per intensificare l’atmosfera.
Per le frasi associate ai colori si rimanda alla parte 2.