La notte del 24 giugno del 1914 il vescovo di Grosswardin, in Ungheria, monsognor de Lanyi, fu svegliato da un terribile incubo. Il prelato in passato era stato il tutore di Francesco Ferdinando arciduca d’Austria. Nel sogno che aveva appena fatto trovava sul suo scrittorio proprio una lettera del suo allievo.
La missiva era indirizzata a lui e aprendola all’interno vi aveva trovato una scena come di una cartolina illustrata che mostrava una strada molto affollata e di lato un vicolo che vi si immetteva. In una automobile parcheggiata a lato c’erano tre uomini della scorta e l’arciduca con sua moglie.
All’improvviso nel suo sogno la cartolina si era animata e due uomini erano usciti dalla folla per dirigersi verso la macchina e sparare alla famiglia reale. Un pò più sotto al disegno il prelato lesse la frase “Caro dottor Lanyi con la presente la informo che io e mia moglie saremo vittime di un assassinio. Ci raccomandiamo alle sue preghiere”.
A seguito era posta la firma dell’arciduca. Naturalmente l’incubo aveva scosso nel profondo il monsignore tanto che che quella mattina lo raccontò alla madre e ad un suo ospite e poi celebrò una particolare messa proprio per l’arciduca e la moglie.
Purtroppo nel pomeriggio ricevette un telegramma che lo informava dell’orribile evento. Il suo funesto sogno si era avverato. L’arciduca e la moglie erano stati uccisi proprio quel giorno nel corso della visita ufficiale che i due stavano facendo in Serbia.
L’unica differenza che c’era tra l’incubo del vescovo e la realtà era che nel primo gli assassini erano due, nella seconda solamente uno. De Lanyi mise per iscritto il suo sogno solo due anni dopo l’accadimento e non esistono nè la testimonianza della madre, nè del suo ospite che possano sostenere le sue parole quindi niente può confermare ciò che è il suo racconto. La veridicità di quanto afferma non può essere quindi che affidata alle sue parole.