La scorsa volta parlammo della pratica spirituale Reiki, quella pratica New Age che sfrutta l‘energia dell’universo e il corpo umano come canalizzatore di energia per curare il mali e i dolori fisici. Vedemmo anche i principali simboli che vengono utilizzati e visualizzati dai principianti per liberare l’energia utile a questo tipo di pratica. Oggi continueremo a parlare del Reiki del significato della parola stessa e del significato che ha questa parola scomposta, perchè ogni sillaba emana un energia potente tutta sua, inoltre parleremo del Kanji Reiki un ideogramma antichissimo e i suoi molteplici usi, del potere che emana se posizionato in diverse parti della casa o su alcuni oggetti elettronici.
La parola Rei-ki
Reiki è il nome che venne dato da Mikao Usui alla consapevole riconnessione tra l’energia vitale parziale e quella universale in un individuo. Reiki è anche il metodo che realizza questa consapevole riconnessione. Il Rei e il Ki vengono armonizzati a livello del cuore e da lì espressi e manifestati come Reiki, o Vibrazione di Luce. Scomposta la parola, ogni sillaba ha un suo significato:
Rei: delinea l’aspetto universale, totale, onnicomprensivo dell’Energia, l’Uno-Tutto.
Ki: delinea l’aspetto individualizzato dell’energia vitale che troviamo in ogni essere umano
Il Kanji Reiki
Il Kanji Reiki, riportato qui sopra nella figura, è un antico ideogramma, un simbolo assai potente e importante e racchiude complessi significati e potenzialità collegate sia alla protezione personale che allo sviluppo evolutivo dell’essere. Questo ideogramma puo essere utilizzato per molteplici scopi ad esempio se posizionato in una stanza, come quadro, il Kanji Reiki emetterà energia riequilibrante e protettiva nell’ambiente; anche posizionare una piccola riproduzione del Kanji Reiki su una presa di corrente dell’impianto domestico (il disegno del simbolo va rivolto verso una presa situata su una parete nord), servirà a limitare i danni da emanazione elettromagnetica e ancora posizionare una piccola riproduzione del Kanji Reiki dentro il cellulare (con il disegno rivolto verso la batteria); serve a limitare i danni da emanazione elettromagnetica.