Era la fine del 1700 e alcuni archeologi dilettanti a Creech Hill stavano visitando il terreno dove tempo prima sorgeva un tempio celtico. Qui trovarono due scheletri di uomini crocefissi, uno era un normanno, l’altro un sassone.
In quella zona dovevano esserci state grandi battaglie e vi si narravano parecchie leggende di fantasmi. Molti viandanti che durante la notte passavano per la collina o nelle sue vicinanze narravano di aver udito il rumore di passi molto pesanti, echi di strane risate.
Altri invece raccontavano di aver visto una sagoma nera, un fantasma. Si diceva che una notte un fattore che passava di lì di ritorno da un mercato ebbe la sventura di imbattersi in una figura che giaceva per terra, sulla strada ai piedi della collina.
Appena si fu avvicinato la figura si erse in tutta la sua altezza e fece un urlo agghiacciante. Il fattore scappò a gambe levate, terrorizzato, inseguito dall’ombra nera. Corse fino a casa dove entrò spalancando di botto la porta.
La moglie che lo vide cadere sulle ginocchia riuscì a scorgere l’ombra dietro di lui che però si allontanò subito a grandi balzi verso la collina. Un’altra storia sul fantasma narra di un uomo che doveva arrivare al più presto ad un appuntamento e si avventurò con la lanterna sulla collina armato di bastone.
Per quella strada avrebbe fatto prima, ma non aveva considerato l’incontro con l’ombra nera che gli si parò davanti. Con il bastone l’uomo cercò di colpirla però questo non fece altro che fendere l’aria. Il fantasma si mise a ridere assoridando il viandante che non riusciva nemmeno a scappare.
I suoi piedi sembravano incollati a terra. Tentò di fuggire, ma non vi riuscì, allora riprovoò a colpire l’ombra, ma nemmenmo questo gli riuscì. Rimasero in quella condizione fino alle prime luci dell’alba, quando il fantasma svanì.