Quando si analizzano i rapporti tra vivi e morti non si può non tirare in ballo anche il vasto capitolo dedicato alla reincarnazione che, per forza di cose, rientra in questo discorso. E infatti nel rapporto tra vita terrena e vita post mortem che si possono individuare i legami principali tra vivi e morti.
C’è un filo sottile che lega la vita terrena a quella che c’è dopo la morte fisica: in generale possiamo dire che il defunto, dopo il decesso, resta in rapporto con gli esseri con i quali ha stabilito un qualsiasi tipo di rapporto sulla Terra. I rapporti creati sulla Terra sono le cause che producono effetti nel mondo spirituale (che in in sanscrito viene chiamato Devachan).
► MORTE E REINCARNAZIONE, VIVERLE COME RINNOVAMENTO
Nel percorso sulla Terra, ogni individuo deve cercare di conquistare sempre di più rappresentazioni sulla vita dopo la morte in modo da poter portare con sé, nell’aldilà, qualcosa di concreto da poter riutilizzare. L’atto di morire sta a significare solo uscire dalla coscienza del corpo fisico per cominciare un nuovo percorso.
► REINCARNAZIONE: SOLO ILLUSIONE O VERITÀ?
Dopo la morte l’uomo non fa altro che risorgere dal suo corpo, conscio di una consapevolezza maggiore, maturata nella sua vita terrena, che lo fa diventare più capace. Tutti quello che l’individuo costruisce in questa fase tra la morte e l’atto del risorgere può essere legato alla immaginazione, alla ispirazione, alla intuizione ma non al pensiero che deve infatti essere necessariamente costruito dall’uomo sulla Terra.
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