Qualche decennio fa due fratelli inglesi, Lawrence e Lorne Blair uno antropologo l’altro cineasta, si accostarono alla magia durante un loro viaggio attraverso l’Indonesia. Di questo viaggio Lawrence nel suo libro “L’anello di fuoco“, resoconto delle loro avventure scrisse: “furono le tracce del misticismo vivente ad attrarci prima di tutto in Indonesia”.
Nelle numerose isole che visitarono trovarono saggi, guaritori e mistici e se si crede alle parole scritte da Lawrence anche ipnotizzatori, mangiatori di fuoco, fachiri, ma anche ciarlatani. La magia prendeva la forma anche della trance.
L’individuo più interessante di cui narravano era un cinese nato in Indonesia e che inconttrarono a Giava. Lo soprannominarono “Dynamo Jack” ed era un guaritore che curava tramiche scosse elettriche che uscivano dal suo corpo.
Quest’uomo non voleva mai essere fotografato, ma acconsentiva a mettere in mostra i suoi poteri davanti ai fratelli Blair. Dynamo Jack spiegò a Lawrence e Lorne che tutti noi abbiamo una polarità data dallo Yin e dallo Yang, uno positivo e l’altro negativo, uno che sale dalla terra, l’altro che scende dal cielo.
Secondo Dynamo Jack si trattava solamente di saperli canalizzare, di imbrigliarli per farli uscire dal corpo. L’uomo aveva fatto pratica per diciassette anni meditando ogni giorno. I Blair seguirono Jack nei suoi giri per vedere come facesse a curare i pazienti.
Dynamo Jack inizialmente non voleva farsi fotografare perchè era convinto che avrebbero pensato utilizzasse dei trucchi e lo ritenessero un fenomeno da baraccone, ma poi acconsentì quando ritenne che i suoi studenti fossero pronti e il mondo potesse capire che ogni persona ha in sé dei poteri che “sonnecchiano” e si tratta solo di saperli scoprire e tirare fuori.
Durante le riprese del film i presenti ebbero modo di vedere quanto fossero forti i suoi poteri. Guarì Lorne da un’infezione all’occhio ed elettrizzò non solo Lawrence, ma anche lo scettico personale del film.