Nei suoi spettacoli teatrali che Steiner stesso definiva “misteri drammatici” metteva in scena le sue idee sulla reincarnazione e il rapporto con gli essere spirituali, ma per questo ci voleva un teatro che fosse architettonicamente in sintonia con con l’atmosfera così progettò un edificio adatto, il Goetheanum che sorse in una cittadina vicino a Basilea.
Fu completato nel 1920. Dopo la Prima Guerra Mondiale Steiner si occupò della diffusione del movimento antroposofico e si dedicò a due progetti, uno agricolo, l’altro pedagogico, ci soffermeremo sul secondo.
Steiner era convinto che tra i compiti della scuola ci fosse quello di far sviluppare la mente al pari dello sviluppo spirituale ed emotivo. Ai bambini bisognava insegnare a leggere solamente verso i sette-otto anni, età nella quale si formava il dente del giudizio, a suo dire collegato ad una maturazione spirituale.
Riteneva che il bambino nei primi mesi di vita imparasse imitando il comportamento delle persone che aveva accanto e quindi la prima infanzia era il momento migliore per instaurare e far crescere i rapporti affettivi.
Le fasi della crescita fisica e spirituale furono dallo studioso ben specificate e descritte: verso i sette anni il bambino poteva studiare scienze, arte, musica, storia che lo avrebbero portato ad avere aspirazioni quindi scienze ed arte venivano approfondite. Solo dopo il ventunesimo anno di età, secondo Steiner, uno studente era pronto per la chiaroveggenza spirituale.
Le sue idee pedagogiche furono applicate ai figli di alcuni industriali di Stoccarda che voelvano un’istruzione migliore per i loro pargoli e nacque il primo istituto staineriano. Queste scuole sono a tutt’oggi molto conosciute in tutte Europa e nel Nord America.
Per Steiner l’umanità non può esimersi dal suo destino di ascendere ad uno stato di coscienza più alto e nel cammino tutti devono compiere progressi verso la propria natura di esseri spirituali. Attualmente nel mondo ci sono circa 900 scuole staineriane, 1.700 giardini dell’infanzia e più di 9.000 istituti.