Honjo Masmune è il nome dato ad una leggendaria spada giapponese, forgiata da uno dei più abili mastri spadai di sempre. La sua estrema precisione e la sua incredibile resistenza hanno fatto sì che, con il tempo, il fascino della leggenda la avvolgesse di un’aria di misticismo, che ha contribuito a rendere immortale la sua fama.
Honjo Masamune: l’origine del nome
La spada Honjo Masamune prende il nome da due diversi personaggi. Gorō Masamune, a cui ci si riferisce anche con l’appellativo di Nyūdō (che si potrebbe tradurre con sacerdote), è considerato uno dei più grandi artigiani giapponesi, un forgiatore di spade dalle abilità straordinarie, ritenuto attivo tra il 1288 e il 1238. La spada prende il suo nome in quanto, stando alla leggenda, sarebbe stata forgiata da questo misterioso mastro spadaio.
Il nome Honjo deriva invece da un personaggio la cui esistenza è storicamente accertata; Honjo Shigenaga era un samurai affiliato al clan Uesugi, nato nel 1540 e morto nel 1614. I samurai erano i nobili guerrieri giapponesi, una figura assimilabile ai cavalieri del Medioevo europeo, pur con evidenti differenze. Honjo Shigenaga è passato alla storia per aver tradito il suo clan e per essere stato per un certo periodo di tempo il possessore della Honjo Masamune. Shigenaga entrò in possesso della spada quando un guerriero, Umanosuke, la usò per sfidarlo, riuscendo a frantumargli l’elmo ma perdendo lo scontro e quindi l’arma. Stando a dei resoconti che si confondono tra la storia e la leggenda, il filo dell’arma si sarebbe intaccato in quel frangente, senza però ridurre la pericolosità della spada.
Tipologia della spada
Le spade giapponesi, note anche con il termine in lingua originale nihontō, sono divise in varie categorie seguendo dei canoni di misura, manifattura e metodo. Diversi modelli, riprodotti fedelmente, possono essere reperiti con facilità in un negozio qualificato o in una armeria online specializzata. La Honjo Masamune appartiene al tipo più diffuso, la katana, termine spesso usato per definire per antonomasia tutte le spade di forgiatura giapponese. In realtà l’utilizzo del termine è legato a caratteristiche specifiche, le più evidenti sono la curvatura della lama e la sua lunghezza, superiore a 2 shaku, ovvero oltre i 60 cm.
Le katana venivano utilizzate dai samurai, erano adatte alla stoccata, ma preferibilmente venivano utilizzate per colpire con dei fendenti. L’utilizzo da parte dei samurai ne faceva e ne fa, nell’immaginario culturale, un simbolo di questa classe aristocratica, scomparsa nel 1876 con il decreto imperiale che vietava di portare le spade in pubblico.