Accadde durante la Prima Guerra Mondiale quando Hitler era un giovane uomo di ventotto anni. Fu lui stesso a raccontare questo evento e, per quanto possiamo dire noi a posteriori, se non avesse dato retta a quel sogno la nostra storia sarebbe ben differente.
Era il novembre del 1917. Durante la notte Hitler dormiva in una nicchia della terra scavata nella trincea mentre il fuoco dell’artiglieria stranamente taceva. Il cattivo odore però, un misto di cibo andato a male e sudiciume, permeava l’aria.
Il caporale Adolf Hitler aveva un sonno agitato, popolato da incubi, a tal punto che che sognò di essere sepolto vivo da una tonnellata di terra e metallo fuso mentre il sangue gli scorreva sul petto, ferito a morte dal nemico.
Il sogno fu così vivido da farlo svegliare di soprassalto dallo spavento e dall’angoscia. Si rese conto di aver avuto solo un orribile incubo, ma non si sentiva abbastanza calmo da rimettersi a dormire, così decise di muoversi dal buco nella trincea e andare a dare un’occhiata.
Scivolò oltre la trincea tenendosi basso, ma all’improvviso l’artiglieria nemica fece esplodere proiettili che gli sibilarono a poca distanza. Hitler si girò per tornare indietro, a ripararsi nella trincea dove aveva dormito solo fino a pochi istanti prima, ma lì non c’era altro che un enorme buco.
Dove soltanto qualche minuto prim dormiva lui il fuoco dell’artiglieria francese aveva aperto una voragine. I suoi compagni, altri soldati tedeschi gioacevano sepolti vivi dalla terra e dalle macerie e la stessa fine avrebbe fatto lui se non fosse stato svegliato dall’incubo.
Solo Hitler sopravvisse a quella notte e appunto fu lui a raccontare di quella notte del terrore nel quale un sogno profetico ebbe il potere di salvargli la vita. Chissà cosa sarebbe successo alla storia se invece lui non si fosse alzato e tolto da lì. Sarebbe morto insieme agli altri?