Halloween, quale è la vera storia?

di Valentina Cervelli Commenta

Quale è la vera storia di Halloween? Ogni anno, con l’avvicinarsi di questa celebrazione, tiriamo fuori tantissime leggende in grado di giustificare questa festività. Ma com’è nata realmente?

Cerchiamo insieme le origini di Halloween

Come era ovvio che fosse dobbiamo tornare indietro nel tempo. E non alla storia di Jack O’ Lantern di scozzese memoria, ma alle tradizioni di alcune culture celtiche dell’Europa settentrionale. Non solo: per trovare le origini di Halloween potremmo arrivare anche in epoca precristiana dove sembrava esistere, nel nostro continente, un certo grado di venerazione per le teste.

Riflettendo su questo argomento ,è facile capire come si possa essere arrivati qualche secolo dopo alle zucche intagliate e alla leggenda a esse correlata. Con un guizzo meno romantico di quel che si pensa, Halloween potrebbe essere nata come celebrazione per festeggiare l’uccisione dei nemici. O, in alternativa, come raccolta di trofei di guerra.

Una cosa è certa: l’Irlanda e più che coinvolta nella nascita della tradizione che ci vede attualmente svuotare zucche e travestirci. Si racconta infatti che il 31 ottobre ovvero la vigilia di Samhain, le anime dei morti tornassero per mescolarsi con quelle dei vivi. Si parla di un concetto che è tipico di molte culture in tutto il mondo. In Irlanda le persone, per spaventare queste anime in pena, intagliavano volti terribili in rape, patate e barbabietole indossando costumi.

La storia di Stingy Jack

La scelta di utilizzare gli ortaggi è più pratica che religiosa: questi infatti costavano meno delle lampade. Partendo da ciò non dobbiamo dimenticare la storia, sempre irlandese, di Stingy Jack, risalente al diciottesimo secolo. Si racconta che quest’uomo fosse un grandissimo avaro capace di ingannare il diavolo per ben due volte. Quando morì, proprio per tale ragione, non potete andare né in paradiso né in inferno.

A quel punto il diavolo ebbe pietà di lui e gli donò un tizzone di carbone per riempire la sua lanterna di rapa, consentendogli di vagare tra inferno e paradiso per l’eternità possedendo perlomeno una luce. La zucca probabilmente ha rappresentato poi una scelta più comoda.

Ovviamente questo aneddoto veniva anche utilizzato come ammonizione per insegnare ai bambini a comportarsi bene. Ed è stato per molto tempo utilizzato anche per dare una sorta di spiegazione ai fuochi fatui, che oggi sappiamo essere un fenomeno naturale che avviene nelle zone paludose e negli acquitrini frutto della combustione della materia organica in decomposizione.

Per molto tempo però in molte culture, tra cui quella italiana, si pensava che potesse essere la manifestazione di uno spirito vagante. L’avvento dell’elettricità negli anni ’30 del Novecento ha funzionato come una doccia fredda nei confronti di tutte queste storie relative ad Halloween. Trasformando pian piano questa celebrazione semplicemente in un fenomeno di costume, simile al carnevale, nel quale divertirsi.

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