I giganti sono realtà o fantasia? Se dovessimo dar retta agli studi di questi ultimi due secoli dovremmo propendere semplicemente per la seconda ipotesi. Eppure c’è qualcosa che non torna propriamente.
Ne parlano anche i testi sacri
E non solo perché in alcuni luoghi sembrano essere stati trovati dei resti davvero importanti collegabili a persone dall’altezza non comune, ma anche perché pur prendendo la Bibbia come semplice racconto allegorico i giganti sono presenti. Cosa sta rappresentare il loro essere nominati all’interno di un libro sacro? Tra l’altro la Bibbia è solo uno dei libri sacri nei quali i giganti vengono nominati.
Sono diverse le culture che riportano dell’esistenza di queste creature umanoidi e viene spontaneo chiedersi se in periodi particolari qualche individuo più alto del normale calcasse davvero le terre emerse. Nella Genesi i giganti vengono nominati come presenza quando gli uomini iniziarono a moltiplicarsi sulla terra. Secondo una corrente di pensiero essi sarebbero i Nephlim, in poche parole coloro che discesero dall’alto. Almeno stando alla popolazione sumera.
Va da sé che questo assunto chiama in causa non solo persone di dimensioni imponenti non riconducibili a esseri umani, ma anche gli extraterrestri. Ovvero qualcuno che già era presente sul nostro pianeta quando l’homo sapiens ha iniziato a moltiplicarsi.
È interessante come non solo l’Antico testamento presenti testimonianza dei giganti ma anche il Corano, i testi sacri thailandesi e quelli dello Sri Lanka, che sembrano confermare le antiche iscrizioni sumere.
Testimonianze di veri giganti?
Non abbiamo importanti testimonianze fisiche nell’esistenza dei giganti ma la loro presenza sembra essere comune a quasi tutte le culture arcaiche che hanno proliferato sulla terra. È possibile trovarne traccia anche tra i testi dei Maya e nelle cronache di Giuseppe Flavio che le riporta l’esistenza risalente all’antichità.
Più di recente ossa gigantesche vennero mostrate a Hernan Cortez una volta sbarcato in America. Si racconta nelle sue cronache che un femore grande quanto un uomo venne da lui stesso spedito a re di Spagna.
In particolare nella zona corrispondente all’attuale Messico i diversi conquistador che si avvicendarono sul territorio parlarono di pozzi profondi impossibilmente scavati da uomini normali. E di resti che potevano essere trovati dovunque. Anche un missionario gesuita, Pablo José Arriaga sostenne di aver scoperto tre scheletri giganteschi, dal teschio allungato, ricoperte da vesti cerimoniali.
Magellano, in Patagonia, avrebbe incontrato alcuni di essi ancora vivi. Raccontava che erano così alti che le teste degli appartenenti al suo equipaggio arrivavano a malapena alla loro cintola. Possibile che il conquistatore abbia incontrato superstiti di una razza che si è poi effettivamente estinta?