Negli scorsi articoli abbiamo tanto parlato dell’empatia, un dono, che pochi hanno, di percepire e sentire l’emozioni degli altri come se fossero le loro, di immedesimarsi nell’altro con tanta facilità da creare una connessione profonda. Come abbiamo visto negli articoli riguardanti i tratti delle persone empatiche l’empatia a volte non è proprio un vero dono, le persone empatiche spesso soffrono di questa condizione da cui non possono scappare.
Le persone empatiche sono presi da attacchi di ansia, da attacchi di rabbia cieca, da dolori forti allo stomaco e da dei continui mal di testa e seppur questo dono li rende amabili agli altri che si sentiranno compresi nel profondo, per le persone empatiche non sarà così. Esiste un modo per far si che questa speciale attitudine diventi un po’ più semplice da gestire per queste persone? Si, l’empatia può essere controllata, come noi controlliamo le nostre emozioni, potremmo far si che l’empatia esca fuori solo e semplicemente quando vogliamo noi.
Quello che serve per controllare l’empatia è innanzitutto la presa di coscienza di questo dono, il saper per certo che si ha, il riconoscere i “sintomi” che essa porta, quindi è basilare conoscere se stessi, senza inganni e senza induci, conoscere i propri difetti e i propri pregi, conoscere a fondo il nostro carattere, in modo tale da distinguere poi le emozioni nostre e quelle altrui.
Fatto ciò si potrà controllare l’empatia, cercare di aprirsi solo a determinate persone e non altre, la visualizzazione è il modo migliore per far ciò; creare uno scudo con la mente per impedire che l’emozioni negative degli altri ci tocchino e lasciare uno spiraglio solo a chi noi teniamo veramente capire nel profondo, seppur doloroso. Programmare lo scudo che si aprirà a comando solo in determinate occasioni, ma resterà chiuso quando noi non vorremo ascoltare o interagire con i pensieri e le emozioni altrui.
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