Fu il cristianesimo, che da sempre lottava contro tutto ciò che era “pagano” ad asserire che i gatti e altri animali sacri, non erano altro che demoni minori e si adoperò per estirpare il culto. Nonostante l’elaborazione di una dotrina ecclesiastica che indusse i più “creduloni” a vedere l’ombra di Satana in loro e in chiunque avesse stretti legami con l’animale, le superstizioni sui poteri magici dei gatti rimasero nelle convinzioni collettive.
La cristianizzazione del continente europeo non riuscì tuttavia a portare a termine il “lavoro” anche se molti pagarono per le loro convinzioni. Ad esempio i Catari furono accusati di adorare il diavolo sotto forma di gatto e anche per questo perseguitati.
L’Europa venne stretta sotto la morsa della “Caccia alle streghe”. Le donne, sotto tortura, finivano per confessare anche crimini che non avevano commesso e le assurde storie raccontate dalla Chiesa trovavano nelle confessioni il fondamento.
E naturalmente i gatti erano a tutti gli effetti parte dell’intero disegno. Fu un esemplare a macchie bianche, chiamato Sathan, ad essere protagonista del processo intentato contro Elizabeth Francis nel 1566. Il gatto, al servizio della donna le avrebbe procurato percore per i suoi pascoli e corteggiatori. Sathan fu poi accusato dell’omicidio di uno di questi, particolarmente insistente. Per ogni favore reso alla padrona riceveva in dono una goccia del suo sangue.
Questo ciò che riferì l’inquisitore. Sempre un gatto fu al centro di un altro processo del 1618 che mandò alla forca Philippa e Margaret Flower. In realtà il problema non era tanto il gatto, quanto che fosse ritenuto magico, che si ritenesse avesse poteri particolari e si sa, la Chiesa a quei tempi perseguiva n unico scopo: l’egemonia.
Tutto ciò che c’era prima del cristianesimo doveva venir spazzato via, tanto che per riuscire completamente a rimpiazzarlo la Chiesa creò delle feste sue negli stessi giorni in cui il paganesimo aveva delle sue celebrazioni. Nonostante tutto, molto è rimasto. I cristiani che erano stati perseguitati, in qualche modo ora facevano lo stesso e diventavano da vittime, carnefici.