La Festa degli Antichi Spiriti ha origini lontane e, nel calendario esoterico, trova posto nella giornata del 2 novembre: in quel giorno, anche in antichità, venivano omaggiati i defunti (così come si fa oggi, insomma).
L’importanza di omaggiare i defunti in questa giornata era per regalare loro un sonno tranquillo e sereno; senza contare che, proprio per il 1 novembre in memoria della Festa di Samhain, il velo che divide il mondo dei vivi con quello degli spiriti si fa sempre più sottile. Ecco perché il 2 di novembre, giorno a ridosso della Festa di Samhain, era perfetto per celebrare i cari defunti: più facile insomma la comunicazione con loro i cui messaggi, lanciati direttamente dall’aldilà, arrivavano sulla Terra con più facilità e più comprensibili per coloro che li ricevevano.
La Festa degli Antichi Spiriti, seppur con nomenclature differenti, è ancora oggi celebrata in tutto il mondo. Sono tantissime infatti le culture che celebrano gli spiriti delle persone morte, ognuno seconda la propria tradizione. Per il popolo giapponese, per esempio, lo Shogatsu (le vacanze del nuovo anno) altro non erano che il momento dell’anno in cui si ringraziavano gli dei (chiamati Kami) che proteggevano i frutti dei raccolti e in cui si dava il benvenuto agli spiriti degli antenati che proteggevano ciascuna famiglia. In Nigeria, secondo la tradizione, ancora oggi si pensa che durante la Festa degli Antichi Spiriti gli spiriti striscino fuori dai buchi della terra durante i festeggiamenti per ricongiungersi virtualmente ai loro cari ancora vivi e vegeti.
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