Il ponte della Morte di Padova è uno dei luoghi dove per tradizione popolare viene tramandato vi sia un gran numero di fantasmi a fare compagnia, in un modo dimensionale diverso, alla popolazione della cittadina. Un posto apparentemente perfetto dal punto di vista naturale ma dallo scomodo segreto.
Lo si nota anche dal modo in cui la maggior parte delle persone che vi transitano tenda ad andare con passo veloce e in modo più affettato rispetto ad altri luoghi, E non manca chi, tout court, si fa proprio il segno della croce prima di attraversarlo. Il ponte della Morte non è stato battezzato in questo modo per divertimento. Presente in quella parte della cittadina dal 1246, ha visto “crescere” davanti a lui cimiteri e case di tolleranza al pari di chiese.
Le prime “vittime” del ponte furono tre assassini che come passatempo si intrattenevano e sfregiavano le donne della casa di tolleranza vicina: vennero accolti dalle acque del fiume dopo una veloce sentenza per impiccagione eseguita dalla polizia del tempo. E c’è chi giura che dalla sua arcata, alcune notti, si senta una campana (fantasma anch’essa) che suona a morto e che le sagome dei tre assassini siano visibili a tutti. C’è chi racconta di abbai furiosi di cani e chi sente il lamentarsi delle vittime di uno dei crolli del ponte stesso che nel 1422 causò l’annegamento di diverse persone.
Storie che danno i brividi e che non riescono ad essere ignorate nemmeno da coloro che nella cittadina ci vivono. Fantasmi veri o presunti?
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