I fantasmi di Barcellona rappresentano una delle sue attrazioni più nascoste. Insieme al cibo e ai monumenti, chiunque ami questa città può trovare pane per i suoi denti.
I fantasmi di Barcellona
Soprattutto se appassionato di apparizioni, fantasmi ed esorcismi. A prescindere che si tratti di veri e propri eventi paranormali o semplice condizionamento. Se pensiamo ai fantasmi di Barcellona, il primo luogo che ci viene in mente sono le fogne della città. Queste sono aperte al pubblico anche attraverso delle visite guidate.
Partiamo da un presupposto: si tratta di luoghi molto stretti e bui. La claustrofobia la fa da padrona dato che parliamo di una rete di cunicoli costruiti nel diciannovesimo secolo. E sono differenti le testimonianze di manifestazioni particolari occorse al loro interno.
Dobbiamo però sottolineare che e la loro stessa struttura a favorire l’idea che vi sia qualcosa di paranormale al loro interno. Se siamo interessati ai fantasmi di Barcellona e a presenze soprannaturali Carrer dels Mirallers è probabilmente la via giusta da visitare. Dato che al numero 7 è presente la casa più infestata dell’intera città spagnola. Nel Milleottocento viveva al suo interno il poeta Jacint Verdaguer. E si racconta che, nonostante non avesse il via libera da parte della Chiesa cattolica, effettuò al suo interno un numero importante di esorcismi.
La storia che lo riguarda vuole che per questo motivo diversi spiriti demoniaci siano rimasti bloccati al suo interno in attesa di essere liberati. La casa non è aperta al pubblico ma è facilmente riconoscibile grazie a un volto di pietra imponente scolpito all’angolo dell’edificio. Questa, insieme alle storie e a ciò che si può udire ogni tanto, alimenta molto il mistero sulla struttura.
Le urla strazianti di Palau Güell
Sempre rimanendo in tema fantasmi di Barcellona e case infestate non si può non citare Palau Güell, sia per i suoi comignoli colorati che per il suo particolare cancello in ferro battuto. Si tratta di un palazzo che Gaudì rimodernò e che occupava carrer Nou de la Rambla a partire dal civico tre fino ad arrivare al 5.
Prima che il famoso architetto ci mettesse le mani, il palazzo era anche conosciuto come “casa del miedo” ovvero casa della paura. E a ragione. Si racconta infatti che nel corso della notte si potevano sentire dalle case circostanti e dalla strada grida ininterrotte e strazianti. Altro nome di questa struttura era “casa del ave Maria“. Il motivo era proprio perché la gente, mentre vi passava davanti soprattutto di notte, lo faceva a velocità sostenuta e recitando l’ave Maria per proteggersi.
Si racconta che i proprietari di questa casa la abbandonarono improvvisamente senza lasciare nessuna traccia, prima che venisse comprata da Güell e resa ciò che è ora.