Storie di fantasmi dalla lunghissima tradizione sono parte anche della storia della Russia, in questi giorni tristemente nota per l’attacco improvviso all’Ucraina. Due in particolare hanno attirato la nostra attenzione e vogliamo parlarvene.
Boiardo senza testa tra i fantasmi russi più noti
Il fantasma russo più noto senza dubbio è il boiardo senza testa risalente al dodicesimo secolo.Più nello specifico parliamo del principe Jurij Dolgorukij, fondatore della città di Mosca. La storia racconta che l’uomo si trovasse in viaggio da Kiev verso Vladimir quando proprio all’interno della zona dove attualmente sorge la suddetta città ebbe un incontro incredibile.
L’uomo si imbatté infatti in un animale a tre teste che scomparì nella foresta dopo averlo osservato. Il principe sì spaventò moltissimo e chiese aiuto a un saggio di origine greca che gli suggerì di non preoccuparsi e che proprio in quel posto sarebbe nata una città magnifica dove molte nazioni si sarebbero incontrate. Il boiardo senza testa della nostra storia è Stepan Kuchko, colui che rifiutò di accogliere le semplici richieste di Dolgorukij. in merito alla costruzione della città. La disobbedienza gli costò la vita e da allora terrorizza come spettro coloro che abitano nell’area della Moderna Sretenka di Mosca.
Il fantasma italiano del Cremlino
Tra i fantasmi “tradizionali” russi, vi è anche un architetto italiano ucciso nel Cremlino nel Quindicesimo secolo, Aristotele Fioravanti. Per comprendere la sua storia bisogna fare un passo indietro e parlare dello zar Ivan III di Russia. Il regnante sposò Sofia Paleologa, nipote dell’ultimo imperatore bizantino Costantino XI Paleologo e decise di erigere una cattedrale magnifico al Cremlino.
Non si trattava di un atto semplice da eseguire, dato che le mura della cattedrale continuavano a crollare. Secondo il metropolita Filippo era Dio che malediceva le seconde nozze di Ivan con Sofia. Quest’ultima, per completare la cattedrale, assunse proprio Aristotele Fioravanti che nel 1475 raggiunse la Russia. Il suo lavoro si rivelò un successo e si racconta che l’architetto progetto nascondigli e gallerie segrete. Per evitare che il segreto della costruzione venisse rilevato, Ivan III impedì all’uomo di tornare in Italia. Questi per fuggire partecipò anche a molte campagne militari.
Durante un tentativo di fuga venne arrestato e imprigionato nella Torre Tainitskaja del Cremlino. Si pensa che sia morto lì dentro murato vivo. La cronaca vuole che i leader russi, prima di eventi gravissimi, vedano il suo fantasma. Una disavventura che sarebbe occorsa sia a Lenin che a Stalin.
Due storie diverse tra di loro ma che continuano dopo tanti anni a spaventare i russi.