Il fantasma del cimitero di Cunardo è uno degli spettri più conosciuti per quel concerne la zona di Varese. Esso è parte del patrimonio storico e culturale del territorio. Scopriamo insieme la sua storia.
Un fantasma che non trova pace
Il fantasma del cimitero di Cunardo, come racconta il modo in cui viene identificato, è un fantasma che da tempo passeggerebbe tra le tombe del cimitero di questo paese. Si racconta che molti lo abbiano visto con i propri occhi. E che proprio per tale ragione, dopo le 10 di sera, gli abitanti del territorio evitino anche solo di avvicinarsi alle mura di questo luogo di riposo.
Quasi come fosse una prova di coraggio alcuni si avvicinavano al cancello del camposanto, in passato, rimanendo però sulla strada che porta a Cugliate. Spesso guardando da lontano questa immagine sfocata che appariva. La storia di questo fantasma per molto tempo è stata vittima di racconti create ad arte che non facevano altro che alimentare la leggenda e la paura.
C’è chi parlava di un fantasma alto che camminava senza parlare, chi sosteneva che si sentisse il rumore di catene trascinate e chi ancora raccontava di pianti e lamenti. Si racconta che a un certo punto un gruppo di ragazze di tentò di dipanare il mistero. Queste erano convinte che si trattasse di un ladro che amava le rubare le tombe per rivendere gli accessori dei defunti lasciati dai parenti.
Una sicurezza la loro che andò scemando pian piano che si avvicinavano al cimitero. Tra di loro c’è n’era una particolarmente coraggiosa chiamata Ghita. La quale promise alle proprie amiche di entrare e di portar via la camicia a qualsiasi eventuale entità viva o morta si sarebbe parata davanti a lei.
Attenzione a come si interagisce con i morti
Si racconta che allo scoccare della mezzanotte effettivamente lei arrivo davanti al cancello del cimitero e vide una figura bianca, quasi diafana che sembrava invocasse pietà per i morti. Sebbene impaurita, si fece il segno della Croce e decise di entrare avvicinandosi alla figura per fare ciò che aveva promesso. Ovvero prendere la camicia bianca al fantasma, il quale scomparve appena venne scoperto.
Si racconta che tornata a casa e messasi a dormire la ragazza iniziò a sentirsi chiamare, chiedendo che la camicia venisse restituita. Il giorno dopo la giovane si recò dal parroco del paese che le consigliò di tornare al cimitero per restituire la camicia alla figura. Per quanto però tentasse non riusci nell’intento. La notte dopo riprovo accompagnata dal sacerdote. E quando il fantasma riuscì a recuperare la camicia scomparve e con lui anche il gatto nero che la giovane si era ritrovata accanto da quando era entrata la prima volta.
La storia vuole che nonostante non ebbe più incontri ravvicinati con il fantasma la giovane rimase così sconvolta da ammalarsi e morire in giovane età. Sarà vero?