Emanuel Swedenborg era un filosofo, teologo e scienziato svedese che visse nle 1700 e dedicò la vita allo studio, in particolare ad alcuni campi, ma si appassionò soprattutto al “dominio dello spirito”.
Nell’aprile del 1744 lo scienziato cominciò ad avere strane visioni e fare strani sogni durante i qualli scendeva, a suo dire, nel regno dei Morti. Affermò di aver passeggiato con Dio lungo i sentieri del Paradiso e parlò con alcuni angeli.
Le sue conversazioni con loro gli diedero la conoscenza. Swedenborg apprese che gli spiriti sono molto simili agli uomini e che vivono in un mondo sospeso tra terra e cielo, suddivisi in comunità di “persone” che sono simili tra loro.
Contrariamente a quanto avviene però sulla Terra, dove le debolezze umane vengono spesso nascoste e celate, in quel regno sono visibili e sotto la guida degli Angeli gli spiriti possono migliorarsi spiritualmente e diventare loro stessi angeli.
Swedenborg scoprì, attraverso le sue conversazioni con loro, che il destino dell’anima non dipende dal volere di Dio, ma dall’anima stessa e da ciò che fa. Si eleva spiritualmente se tende alla perfezione e cerca di migliorarsi, peggiora se tende alla distruzione.
Il filosofo espose le sue scoperte in grossi libri in cui con la precisione dello scienziato forniva al lettore i dettagli dei suoi viaggi e le conversazioni avute nel mondo degli spiriti. Fu rigoroso nello stesso modo in cui lo si è nell’osservazione scientifica.
In vita Swedenborg non ebbe grande seguito, ma le sue teorie sulla possibilità dello spirito di tendere e poi giungere alla perfezione e l’idea stessa dell’esistenza dello spirito umano hanno influenzato la Chiesa della Nuova Gerusalemme fondata nel 1787 dai suoi discepoli e i suoi insegnamenti sono presenti ancora oggi in tutto il mondo. La ricerca dell’anima umana ha sempre catturato l’interesse di menti curiosi e convinte dell’esistenza di qualcosa di superiore.
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