Nello scorso post, abbiamo parlato di Allen Kardec famoso filosofo e pedagogista francese, codificatore dello spiritismo e fondatore della dottrina kardechiana, fu seguito da più di 600.000 persone solo in Francia, e circa un milione in tutta Europa, grazie a Anna Blackwell questa dottrina fu diffusa anche in Brasile, che divenne quasi una religione nazionale, ancora oggi molti spiritisti seguono la sua dottrina filosofica, con stampo altamente cristiano.
Ed oggi per approfondire l’argomento, vedremo quali sono le basi di questa dottrina spiritistica, che porta in se una morale religiosa e qualità come semplicità, immediatezza e adattabilità, questo a detta dei suoi numerosi seguaci.
La dottrina kardechiana fu dettata, principalmente, per scrittura automatica e si basa fondamentalmente sulla teoria della reincarnazione, pur però conservando i valori fondamentali della religione cristiana, essa si opponeva quindi, al materialismo dominate e apriva nuove vie e libere espressioni dello spirito. La dottrina kardechiana viene riassunta dal Déttore in questo modo:
“Dio eterno, immutabile, onnipotente, supremamente giusto e buono, ha creato l’universo che comprende tutti gli esseri materiali e immateriali. Gli esseri materiali, o spiriti, appartengono a diverse categorie gerarchicamente distribuite a seconda della potenza, dell’intelligenza, del sapere, della moralità: i più alti sono i più vicini a Dio, spiriti puri e angeli, volti ad affermare ed esaltare le verità universali ed eterne; gli altri degradano via via mirando sempre più a soddisfare esigenze e piaceri individuali fino a opporsi consapevolmente e malignamente a Dio nel contrasto fra il particolare e l’universale. Tutti gli spiriti però migliorano passando per i diversi gradi delle gerarchia spiritica: tale miglioramento avviene per mezzo dell’incarnazione, che alcuni subiscono come espiazione, altri come prova, altri come missione”.
La dottrina kardechiana crede inoltre che l’incarnazione degli spiriti sia destinata solo per il genere umano, e cioè che gli animali una volta morti non si reincarnano più, ed anzi rimangono come energia utile poi a dare origine al genere umano. Il genere umano inoltre non è apparso solo su questo unico pianeta, ma per ogni pianeta c’è uno spirito più o meno evoluto, destinato a reincarnarsi sempre e solo su quel pianeta.
Sempre secondo questa dottrina, gli spiriti più evoluti, posso scegliere se non reincarnarsi più o ritornare sulla terra per portare messaggi importanti, affinché il genere umano possa evolversi, questo spiega anche la comparsa di persone dotate di grandi dote, come ad esempio Einstein o Betoveen.
“Nell’uomo dobbiamo distinguere tre elementi: il corpo materiale, l’anima immateriale, puro spirito incarnato; e il perispirito principio intermedio che unisce l’anima al corpo. Dopo la morte, il corpo scompare, ma il perispirito perdura e, in certe circostanze può essere percepibile. Scompare tuttavia anch’esso nel periodo precedente una nuova incarnazione”.
Fonte: L’enciclopedia “L’uomo e l’ignoto”