Landmarks: E’ un termine inglese che si traduce in limiti, segni di confine o linee di demarcazione. Questo nome fu adoperato per la prima volta nel 1721, e venne poi citato negli atti costitutivi delle Grandi Logge che hanno giurisdizione nelle Obbedienze di numerose nazioni.
Landmarks è stato confuso molte volte con regole e principi della Massoneria, e numerosi studiosi ne hanno elencati anche 25, come il Mackey nel 1858. Lo studioso Roscoe Pound, Gran Maestro della Gran Loggia del Massachussets, elenca sette regole, sottolineando che il loro rispetto da parte di ogni Massone dev’essere assoluto e la validità resta immutabile nel tempo e sono:
1 Monoteismo
2 Credenza nell’immortalità attraverso la filosofia massonica
3 Il volume della Legge sacra,
4 La leggenda di Hiram del 3° grado
5 Il segreto massonico
6 Il simbolismo dell’Arte Operativa
7 Il Massone dev’essere libero e di buoni costumi.
Luigi Sessa autore di La questione dei Landmarks, Ediz. Bastogi, Foggia, 1985, dopo una indagine razionale e scientifica, dice che:
“Gli autentici Landmarks da conservare con cura, cioè quelli previsti dalla 39a Regolazione, sono e restano soltanto confini. linee di demarcazione da non superare. I Landmarks garantiscono l’esistenza stessa dell’Istituzione per quanto concerne la sua autenticità ed identità di ordine iniziatico. Essi garantiscono le Istituzioni confinanti che la Massoneria non diverrà mai loro concorrente, invadendo la loro sfera di competenza, violando cioè i limiti o confini esistenti. La mancanza di demarcazione tra i territori porta alla confusione dei poteri iniziatici, religiosi e politici; a conflitti e lotte spesso insanabili tra le Logge; alla distorta ed umiliante strumentalizzazione dell’Istituzione massonica da parte di altri. Tali confini hanno le tre caratteristiche dell’universalità, dell’immutabilità e dell’antichità, che contraddistinguono i Landmarks massonici. Come confini dell’Istituzione i Landmarks sono universali, perché tutte le Logge, in quanto depositarie della Tradizione muratoria, devono conservare in ogni tempo e luogo i confini che le distinguono dalle istituzioni profane. Come confini dell’istituzione, i L. sono inalterabili, soprattutto nel senso che sono insopprimibili. Infatti anche se le vicende contingenti possono apportare modifiche all’andamento dei confini, il Deposito tradizionale deve sempre restare conservato in confini insopprimibili e, come tali, immutabili per l’inalterabile essenza iniziatica dell’Istituzione. Infine, i Landmarks sono antichi, esistendo da tempo immemorabile; se essi sono intrinsecamente congeniti alla Tradizione, non possono essere coevi con la Tradizione stessa, quindi la loro origine si perde nella notte dei tempi”.
I Landmarks richiamano un pezzo del Deuteronomio, in cui è scritto: “Non sposterai i termini del tuo Prossimo, stabiliti dai tuoi antenati, nell’eredità che avrai nel paese di cui l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso” (XIX, 14).