Macrocosmo: per il linguaggio filosofico viene utilizzato per indicare l’universo in contrapposizione all’umano “microcosmo”.
Filosofi, naturalisti e panteisti consideravano il Macrocosmo come un essere dotato di anima simile all’uomo, ed erano convinti che le modificazioni di uno potessero corrispondere ai mutamenti nell’altro.
Con il tempo l’essere umano ha intuito la presenza di un mondo fuori del proprio Microcosmo, riuscendo così a fare una presa di coscienza di sé stesso e del mondo fisico.
A questo è stato dato il nome di Macrocosmo, la realtà percepibile che costituisce una realtà oggettiva dell’esistenza.
La corrente dell’’Ermetismo definisce il Macrocosmo come ciò che sta al di sopra, in alto, un mondo ed un essere indefinibile. La presenza del macrocosmo si manifesta nel Divenire, tramite quattro Elementi, terra, fuoco, aria e acqua.
Macumba: Probabilmente la parola deriva da Jongo, una danza semireligiosa importata dagli schiavi africani che prima di iniziarla, osavano chiedere la benedizione degli anziani chiamati cumbas.
Con il tempo e il cattolicesimo, queste danze si legarono ai movimenti mistico-spirituali. Piano piano vennero costituite le basi di un movimento religioso, che evolvendosi è diventata una vera dottrina animistica che ha come base l’armonia tra gli uomini e le forze divine della natura.
Spesso e volentieri, a causa dell’ignoranza, la macumba. viene associata a riti di magia nera. In Brasile il termine Macumba indica qualsiasi rito magico usato quotidianamente e diffuso e in tutto il Brasile.
La dottrina si basa sul colloquio diretto che ogni persona ha con la propria divinità protettrice che si manifesta attraverso la trance.
Per mettersi in contatto con l’Assoluto occorre entrare in trance o al Jogo de buzios, una forma di divinazione africana, che grazie all’uso di conchiglie che vengono tagliate nella parte superiore per consentire l’innesto dell’energia maschile nell’elemento legato alla donna, ed avere il giusto equilibrio maschio-femmina, positivo-negativo, astrale-umano.