Ectesi: Termine di derivazione greca che significa esporre, indicante l’esposizione della verità di fede. La più importante E. è quella cristologica del patriarca Sergio I, redatta (638) su istanza dell’imperatore Eraclio, in cui veniva confermata l’unicità della volontà di Cristo (monotelismo, v.). Accolta dai Padri della Chiesa orientale, l’E. venne respinta dai papi Severino (640) e Giovanni IV (6419. Durante il III Concilio di Costantinopoli (detto anche Trullano), il papa Agatone condannò il monotelismo, e quindi anche l’Ectesi.
Ectoplasma: Termine adottato da E.H. Haeckel nel 1873, che indica lo strato esterno, periferico e più denso, del citoplasma cellulare. Nella Metapscichica il termine indica una sostanza di natura sconosciuta, che uscirebbe dal corpo di alcuni medium in stato di trance, che spesso si materializzerebbe in figure visibili. Quindi è la forma corporea fluidica nella quale talvolta si materializzano gli spiriti o le entità spirituali.
Ecumenico: Termine derivato da Ecumene, che definisce la parte emersa del globo terrestre in cui all’uomo è concesso di abitare. Assume il significato di universale, che supera le divisioni tra le confessioni religiose, soprattutto tra quelle cristiane, aspirando al recupero dei comuni valori essenziali della fede. Designa il movimento di molte chiese riformate e della stessa Chiesa cattolica, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, definendo l’atteggiamento delle chiese cristiane tendente a superare i conflitti teologici e gerarchici nel riconoscimento del comune patrimonio spirituale o rivelato (v. Ecumenismo).
Ecumenismo: terra abitata, designante il movimento tendente all’unione di tutte le chiese cristiane, con un conseguente invito alla tolleranza fra tutte le religioni monoteiste. L’E. intende riscoprire, al di là delle divergenze dottrinarie, la Chiesa istituita da Gesù (una sancta ecclesia). Sorto alla fine del XIX secolo in ambiente protestante, l’E. si configurò attraverso cinque conferenze, tenutesi in Edimburgo (1910), a Stoccolma (1925), a Losanna (1927), in Utrecht (1938) ed in Oxford-Edimburgo (1948). Durante l’ultima conferenza, cui parteciparono 142 tra chiese e diverse confessioni, venne istituito il World Council of Churches (Concilio Mondiale delle Chiese). La Chiesa cattolica, che aveva respinto una concezione ecumenica del cristianesimo che non fosse intesa come un ritorno alla Chiesa di Roma, dal 1958, per opera di Giovanni XXIII, si avvicinò all’E. attraverso incontri del pontefice con l’anglicano Fisher e con l’ortodosso Atenagora. Nel 1960 fu istituito il Segretariato per l’unione dei cristiani, con a capo il cardinale Bea. L’E., che fu alla base del Concilio Vaticano II (1961) dove per la prima volta furono ammessi osservatori di Chiese separate, si concretizzò in alcuni avvenimenti, come l’abbraccio di Paolo VI ed Atenagora a Gerusalemme (1964), l’incontro del pontefice romano con il capo della Chiesa anglicana Ramsey, la visita di Atenagora in Vaticano 81967). Dal 1965 è stata insediata a Ginevra una commissione unica cattolica protestante, interessata alla collaborazione fra cristiani nel campo caritativo, al problema dei matrimoni misti, alla libertà religiosa, al proselitismo, alla teologia, ecc. Innumerevoli sono stati e sono le personalità che si sono prodigate per l’E., anche in senso globale, quindi non limitato alle sole chiese cristiane. Tra questi è significativa l’attività svolta da Sai Baba e dal monaco indiano Anthony Elenjimittam, alias Bhikshu Ibabhodananda, nato a Cochin, nel Kerala. Egli studiò filosofia nel seminario inter-diocesano di Alwaje. Entrò poi nell’Ordine Domenicano nell’anno 1936, completando gli studi di teologia all’Angelicum di Roma, dove fu ordinato sacerdote nell’anno 1939 con il nome di p. Antonino. Iniziò poi il suo pellegrinaggio intorno al mondo, continuando gli studi filosofici al Manchester College e ad Oxford, ove visse varie esperienze fino al termine del conflitto mondiale, come giornalista ed operaio. Ritornò poi in India, dove aderì al movimento del Mahatma Gandhi, accettandolo come suo guru e Maestro nell’interpretare apostolicamente il suo messaggio per la mutua comprensione delle religioni dei popoli di ogni razza e credo. Questo spinse p. Antonino al suo continuo pellegrinaggio tra oriente ed occidente, intrattenendo una fitta attività di conferenziere, scrittore e guida spirituale. Un’attività che non gli impedì di occuparsi della conduzione a Bombay della “Welfare Society for destitute children”, da lui fondata nell’anno 1957, che comprende la “St. Catherine of Siena School” e la “Aquinas Industrial School”, per raccogliere i bambini emarginati ed educarli alla realizzazione di una cosmopolis ideale, secondo il suo sogno di un’umanità affratellata ed unita. La creazione di questi istituti lo mise in contatto con papa Giovanni XXIII, dal quale rifiutò la mitra arcivescovile per continuare la sua missione, ritenendo d’aver ricevuto il mandato gandhiano di lavoro per l’intesa inter religiosa; Inoltre la sua attività ecumenica ebbe il sostegno del futuro papa Giovanni Paolo I, allora patriarca di Venezia Luciani, profondo conoscitore della spiritualità indiana. Padre Antonino ha scritto varie opere tradotte in italiano, tra cui “La filosofia Yoga di Patanjali”, “Le Upanisad”, “Esoterismo monastico cristiano ed indo buddhista”, “Francesco d’Assisi, Yogi dell’amore cosmico”, “Salmi di un marinaio solitario”, La vita di Buddha ed il Dhammapada”, “Sublimazione del sesso” e “Gnosi Vedantica”. Padre Antonino amava esemplificare il suo pensiero avvalendosi di un’immagine, un vero e proprio “Mandala” detto degli otto sentieri, creata dal filosofo inglese J.B. Sparks nel 1944, allo scopo dichiarato di guidare gli aspiranti a meditare sullo Spirito Universale, sull’Eterno, sull’AUM, sull’Essere-Coscienza-Beatitudine.