Geova: Significa Dio, è una modernizzazione del termine Yehowah, o Jehovah od ancora Jehovah, derivati del termine Jahvé, che Dio si attribuì sul Monte Horeb, al cospetto di Mosé: “Io sono Colui che sono così risponderai ai figlioli di Israele. Colui che è, il Signore dei vostri padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe mi manda a voi. Questo nome io ho in eterno” (Esodo, 3, 14-15).
Il nome Jahvé diventò Jehovah che significa “Io sono” quando è Dio che parla, e “Colui che è” allorché l’uomo vuole indicare Dio. Prima dell’incontro con Mosé, Dio si era manifestato come “Shaddai“, l’Onnipotente (Esodo 6, 3).
La Qabbalah dice che il nome Jehovah si pronuncia lettera per lettera: “y” (jod), “h” (hé), “w” (vau), “h” (hé), cosa invece che nell’Alchimia ha differente valore:
– Jod il principio creatore attivo, spirito maschile, la Colonna J, lo Zolfo
– Hé sostanza passiva, lo spirito femminile, il male in potenza, la Colonna B, il Mercurio
– Vau è l’unione armonica dei due principi maschile e femminile, l’Azoto
– Hé le espressioni generatrici del mondo fisico, l’incarnazione del pensiero, il Sale
Il nome ebraico di Dio in verità è il Tetragramma divino, Jod Hé Vau Hé “Jahvéh” composto da quattro consonanti.
Nel rispetto dei comandamenti affidati a Mosé gli Ebrei per molti secoli si astennero dal pronunciarlo.
Una volta all’anno il capo dei Leviti, invocava il suo nome non pronunciando la parola ma scandendo le quattro consonanti. Per nominare il nome di Dio gli Ebrei chiamavano Adonai cioè Signore.
I Masoreti introdussero poi le vocali tra le consonanti, e non conoscendo l’esatta pronuncia del tetragramma, indicarono le vocali di Adonai. Da questo errore le consonanti Jod Hé Vau Hé furono affiancate dalle vocali di Adonai, originando
Molti studiosi sono del parere che il Tetragramma divino vada pronunciato consonante per consonante, in modo da evidenziarne la spiegazione tradizionale ed esoterica del suo significato, non soltanto letterale.
Geozia: Parola che definisce la pratica della Magia Nera, che consiste nell’evocazione di una potenza malefica, specialmente allo scopo di vendicarsi nei confronti di un nemico.