Faro: Isoletta ad Alessandria d’Egitto, nella quale Tolomeo II Filadelfo, figlio di Tolomeo Soter, uno dei generali di Alessandro Magno, che fece innalzare una lanterna, che servisse da richiamo ai naviganti.
La torre aveva un’altezza di 50 metri e questo le permetteva d’essere scorta a grandissima distanza. Il nome dell’isola passò a designare comunemente la torre che sorge all’entrata dei porti marittimi.
Fata Morgana: Morgan Le Fay (Morgana), personaggio derivato dalle divinità Morrighan, Macha e Modron (la Grande Madre celtica) compare per la prima volta nella Vita Merlini di Geoffrey di Monmouth. Morgana faceva parte di un gruppo di nove fate che vivevano ad Avalon, e fu lei ad aiutare Artù a guarire dalle mortali ferite.
In altre narrazioni Morgana divenne la nipote o sorellastra di Re Artù, con cui concepisce Mordred, assumendo connotati più negativi, diventando l’implacabile nemica del sovrano, di Merlino e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Durante il tardo medioevo, dimenticate viene presentata come una perfida seduttrice, tanto bella quanto malvagia, insomma la strega aborrita, temuta e perseguitata dalla Chiesa cattolica.
Fato: Il più potente di tutti gli dei dell’Olimpo che gli erano sottomessi, a cominciare proprio da Zeus. La mitologia dice che sia figlio della Notte e del Caos. I cieli, la terra, il mare e gli stessi inferi non avevano potere di mutare quanto Fato avesse stabilito.
Fato aveva un culto particolare, i suoi oracoli, ma non gli fu mai eretta una statua, esso era raffigurato da un anziano austero, coronato di stelle, i piedi appoggiati sul pianeta Terra, nelle mani teneva un’urna che racchiudeva le sorti di tutti i mortali.
Il Fato viene anche chiamato Destino. Dal XVIII secolo la filosofia assegna al Fato una correlazione con lo spirito immortale, mentre al Destino sono collegate le consequenziali sorti materiali, relative al corpo fisico, interessanti cioè quella sola vita terrena. In un certo senso quindi il termine Fato è in opposizione al Destino.