Dizionario dell’esoterismo – dalla Eug alla Eva

di Gianni Commenta

 Eugubine, Tavole: Questo nome attribuito a nove tavole di bronzo scoperte nel 1444 nei sotterranei di un teatro romano a Gubbio (Eugubium), nell’Umbria.

Alcune di queste tavole risalgono al V secolo a.C., mentre altre sono del I secolo a.C. Redatte nell’antica lingua umbra, vi è riportata la liturgia di una confraternita sacerdotale definita Fratres Atiedii, relativa alla lustrazione, al sacrificio di un cane alle divinità infernali, oltre alle modalità sacrificali a Giove, Vesuna e ad altre divinità. Secondo il Dizionario d’antichità classica di Oxford, per i contenuti, per la loro ampiezza ed antichità, le tavole Eugubine superano in importanza tutti gli altri documenti disponibili per lo studio delle antiche religioni italiche.

Eutichianesimo: E’ una famosa dottrina propagata dal monaco eretico greco Eutiche (378-454), di un convento di oltre 300 monaci, discepolo dell’antinestoriano Massimo del quale continuò la polemica cadendo però nell’eccesso contrario, in quanto arrivò a negare le due nature, divina ed umana, di Gesù Cristo.

Eutiche, per opera di Eusebio di Dorileo venne condannato dal sinodo permanente di Costantinopoli (448). In seguito grazie all’appoggio dell’eunuco Crisafio, del quale era stato padrino e che dal 441 dirigeva gli affari dell’imperatore Teodosio II, ottenne la riabilitazione nel concilio di Efeso (450).

Dopo il decesso di Teodosio e la conseguente destituzione di Crisofio, fu comunque definitivamente condannato per eresia dal IV concilio ecumenico di Calcedonia (451). Morì in esilio, e l’imperatore Marciano, successore di Teodosio, fece bruciare tutti i suoi scritti.

Evangelismo: E’ un terminato creato dagli storici P. Imbert de la Tour e H. Jedin per indicare i movimenti religiosi sorti nell’ambito cristiano durante il periodo preriformista. Questi tendevano a porre in primo piano i Vangeli, svalutando l’organizzazione ecclesiastica e la liturgia, esasperando il paolinismo, l’agostinismo e l’antiscolasticismo.

Influenzato dall’umanesimo, in particolare erasmiano, e percorso dal Savonarola e dal neoplatonismo quattrocentesco, all’inizio del XVI secolo l’Evangelismo si diffuse in Italia, in Francia ed in Spagna.

I suoi maggiori rappresentanti furono il vescovo Briçonnet a Meaux, lo spagnolo Juan de Valdés a Napoli, il cardinale G. Contarini a Venezia, P. Vermigli a Lucca, Vittorio Colonna a Roma, ed altri ancora. L’Evangelismo tentò invano di conciliarsi con le chiese riformate, come pure inutile risultò essere il Concilium de emendanda ecclesia (1537) organizzato da G. P Carafa (Paolo IV). Molti evangelisti, come B. Ochino, P. Vergerio ed il Vermigli, passarono allora al socinianesimo ed all’anabattismo.

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