Dizionario dell’esoterismo – dalla Eno alla Epi

di Gianni Commenta

 Enoteismo: indicaun particolare atteggiamento dei seguaci delle religioni primitive politeistiche. Questo atteggiamento, distinto dal Müller sia dal monoteisno che dal politeismo, consisterebbe nella concentrazione del fedele nei riguardi di una particolare divinità, pur senza escludere le altre, cioè della preminenza assunta da un dio tale da attirare sopra di sé tutto il culto. Sarebbe un anello intermedio tra il politesimo ed i monoteismo.

Enriciani: Seguaci di una setta eretica fondata in Francia nel 1116 dal monaco cisterciense Enrico di Losanna, seguace di di Pietro de Bruys. Accusavano di immoralità e corruzione la Chiesa di Roma, negavano l’efficacia dei Sacramenti, e non riconoscevano gran parte delle Sacre Scritture. Papa Eugenio III inviò in Francia un proprio legato appositamente per contestare i loro errori, che furono aspramente confutati dallo stesso San Bernardo di Chiaravalle. La setta si disperse alla morte di Enrico di Losanna, detenuto nell’abbazia di Clairvaux (1145). Anche i partigiani dell’imperatore Enrico IV vennero chiamati ENRICIANI, durante la Lotta per le Investiture. Fu questa eresia che preparò il terreno all’avvento dei Catari.

Eone: Termine che Aristotele che esprime la durata nel senso di tempo, evo, eternità. Eone ha un’accezione fondamentalmente religiosa: nell’antica religione greca Aion era considerato figlio di Kronos; gli Eone furono poi concepiti dal neoplatonismo e dallo gnosticismo come una molteplicità di divinità intermedie tra Dio ed il mondo sensibile. La concezione gnostica afferma che gli Eone sono emanati da Dio a coppie (sizigie) costituenti il pleroma, che va degradando man mano che si allontana da Dio per avvicinarsi alla materia. Dal pleroma discendono il Demiurgo, che dà origine al mondo ed all’uomo, e Cristo, che salva l’uomo e gli rivela la gnosi del sommo Dio.

Eoniti: Setta eretica fondata in Bretagna da Eon de l’Etoile nel XII secolo. I suoi seguaci negavano la validità dei Sacramenti, la resurrezione della carne e la gerarchia ecclesiastica, accusando la Chiesa di Roma di avarizia e di corruzione. La setta, già condannata nel 1148 dal concilio di Reims, scomparve del tutto con il decesso del suo fondatore.

Epicureismo: Scuola filosofica fondata ad Atene da Epicuro nel 306 a.C. Ebbe svolgimento e durata ininterrotta fino al IV secolo d.C. insieme allo stoicismo è l’indirizzo che esercitò maggiori influenze sul mondo greco-romano antico, per la sua applicazione ed efficacia pratica, assai più estese del platonismo e dell’aristotelismo. L’Epicureismo si propose come dottrina morale basata sulla finitezza dell’uomo e sull’illusorietà della provvidenza divina: la felicità è la ricompensa per l’uomo che sa trarre elevati godimenti dalla vita, la libertà di un godimento non frenato da precessi che si esprime nell’amicizia, nella pace e nei piaceri estetici, e non prevalentemente sui piaceri materiali. Discepoli di Epicuro furono, tra i tantissimi, Filodemo e Diogene di Enoanda: Importante è la sua diramazione romana, con Lucrezio e le influenze su Orazio e Virgilio. Nonostante i tentativi compiuti da Lorenzo Valla e Pietro Gassendi, e le rilevanza che ebbe per il materialismo di Hobbes, l’E. non conobbe una vera rinascita nell’epoca moderna.

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