Da che mondo e mondo l’uomo ha sempre utilizzato mezzi per leggere il futuro e trovare in questo messaggi divini. I nostri antenati facevano la divinazione attraverso pietre, acqua, il volo degli uccelli, il movimento e la forma delle nuvole.
Ai giorni nostri invece, a parte la cartomanzia, ossia la lettura delle carte e quella della mano, sono molto utilizzate la lettura delle foglie da tè e la cristallomanzia. Tutte le pratiche di divinazione finiscono con il suffisso “manzia”.
Manzia, in greco, vuol dire profeta o indovino. Vi ho parlato in articoli precedenti di tantissimi modi utilizzati per la divinazione, ma non sono certo tutti. Ogni popolo e cultura ha i suoi e spesso non sono conosciuti ai più.
Ad esempio la capnomanzia è la predizione attraverso i colori e le forme del fumo, e l’apantomanzia invece utilizza gli incontri con gli animali. È da questa che deriva la credenza del gatto nero che porta sfortuna.
La divinazione attraverso la natura avrebbe origini antichissime e deriverebbe da rituali degli sciamani che per 25.000 anni hanno prestato la loro opera come sacerdoti, guaritori e maghi. Abbiamo testimoninanza di ciò attraverso le raffigurazioni rupestri dell’età della pietra che si possono trovare nelle caverne.
Ancora oggi questi sciamani e maghi esercitano le loro arti tra le popolazioni di Asia, Artide e delle Americhe. Al centro di queste credenze la convinzione che lo spirito sacro abiti in ogni elemento della natura e che grazie a dure prove fisiche gli sciamani siano in grado di entrare in contatto con loro.
Le forze misteriose contattate sarebbero in grado di fornire allo sciamano la facoltà di vedere il futuro. Queste tecniche poi sono state codificate e sviluppate e la divinazione ha preso un carattere ufficiale.
Antichi grecie e romani erano convinti che ogni evento naturale fosse un segno specifico degli dei e quindi messaggio divino. La divinazione però molto spesso ha dimostrato di non essereinfallibile, anzi, il contrario. Nella storia, fin dagli antichi ateniesi, sono riportate divinazioni sbagliate.