Tempo fa parlammo dello Shintoismo e delle sue diverse divinità, oggi torneremo a parlare di una divinità in particolare Benzaiten, chiamata anche Benten. Come ben sappiamo molte delle divinità giapponesi sono state assimilate dal pantheon buddista, perché le loro divinità avevano le stesse caratteristiche delle divinità buddiste, di conseguenza arrivarono alla conclusione che fossero le stesse entità.
Benzaiten originariamente era la personificazione del fiume indiano Saraswati, dea buddista della saggezza, dell’eloquenza, che porta longevità e l’eliminazione della sofferenza, il suo nome significa letteralmente “tutto ciò che scorre” quindi come l’acqua che scorre, viene spesso anche detta Dea dell’acqua. Venne poi associata alla Dea giapponese per le loro simili caratteristiche, e divenne anche dea della letteratura, della musica, e colei che tutela i matrimoni.
Essa come la dea Guan Shi Yin, Kannon per i giapponesi, viene rappresentata con molte braccia, solitamente quattro o otto; il primo braccio dalla parte sinistra afferra una lancia appuntita, con la seconda il Rimbo, con il terzo un arco e con la quarta un’arma; invece il primo braccio di destra tiene una spada, il secondo una mazza, il terzo una chiave ed il quarto delle frecce. Ha una corona sulla testa, ed è adornata con il gioiello Nyoishu, dal quale viene emanata un’aureola di luce che sormonta la testa. In altre rappresentazioni iconografiche la sua corona può essere sormontata da un cigno oppure da un torre shintō, sopra il quale è attaccato un serpente bianco con il volto di un uomo anziano. Inoltre viene anche rappresentata con in mano uno liuto, in quanto considerata dea della musica della bellezza e dell’amore.
Secondo un’antica leggenda giapponese si narra che Benzaiten era figlia di un re drago, e fu costretta, per volere del padre a sposare un drago divoratore di bambini, ma grazie all’amore che il drago provava per la bellissima dea, smise di mangiare bambini. In un’altra leggenda Benzaiten aiuta una coppia di anime gemelle a incontrarsi.