Oggi continueremo a parlare di Salem e del processo tenutosi in quel periodo in cui la caccia alle streghe era al massimo dell’esagerazione.
Ora partiamo dalla realtà: dopo essere stati cacciati dall’Inghilterra, i Puritani si stanziarono in America nella quale si erano infatti portati dietro il loro moralismo e la loro mania delle streghe.
William Perkins persona conosciuta e ammirata, aveva scritto il Discorso sull’arte dannata della stregoneria, un libro che descriveva la cattiveria delle streghe e gli orrori provocati da esse.
Il testo di Perkins smosse un giovane ministro, Cotton Mather, che divenne il più terribile cacciatore di streghe del Nord America.
Mather fu il personaggio più infimo e malvagio del processo di Salem, fu colui che incoraggiò i giudici, guidati da Samuel Sewall, a non screditare le testimonianze spettrali, ( fantasmi che apparsi in sogno, accusavano delle persone). Le strane testimonianze furono ascoltate, finché Sir William Phips, il governatore dello stato, non ne proibì espressamente.
Tutta questa isteria generale e paura, cessarono,qualcuno disse la fantasia delle isteriche finì, altri, che le accusatrici avevano cominciato a prendere di mira personaggi intoccabili.
Le persone sotto arresto vennero rilasciate, mentre quelle giustiziate furono rimesse in libertà, i giudici che avevano pronunciato le condanne dovettero fare pubblica ammenda e firmare una dichiarazione, in cui chiedevano perdono alle vittime.
La Casa delle streghe, l’edificio in cui risiedeva il giudice Jonathan Corwin e nel quale vennero interrogate le accusate è diventata un museo.
Più in là, nel luglio del 1682 re Sole ed il suo ministro Colbert firmarono l’editto che mise fine al famoso delitto di stregoneria sabbatica.
L’editto fu diviso in undici articoli, nei primi tre dove si parlava dei maghi impostori, venne negata la magia e quindi considerato inesistente il patto col diavolo. Il terzo articolo dava la prigione a chi ingannava con finti rituali i creduloni, e la morte a coloro che si erano macchiati di sacrilegio.
Lo scrittore Gerolamo Tartarotti, nel suo Del congresso notturno delle Lamie, scrisse una cosa a proposito del Sabba:
“Sarebbero pur tollerabili questi deliri nel volgo e tra le persone idiote, come quelle che col pretesto dell’ignoranza potrebbero coprirsi. Il maggior male è che uomini addottrinati e cattolici, giureconsulti, teologi e scrittori di libri, i quali hanno preteso di insegnare agli altri, sono urtati nello stesso scoglio”.
La prossima volta continueremo a parlare della stregoneria contemporanea.